Indagine internazionalizzazione 2023: le imprese piemontesi nel panorama globale

TORINO –  Indagine internazionalizzazione 2023: le imprese piemontesi nel panorama globale. Dal 2020 il 91% delle aziende regionali ha mantenuto o aumentato il proprio fatturato all’estero. Oltre il 38% ha rapporti commerciali con oltre dieci Paesi. Torino e Cuneo le province più attive. Voucher per fiere, Progetti Integrati di Filiera e Contratti di Sviluppo le agevolazioni più utilizzate (Ufficio stampa Confindustria Piemonte).

INDAGINE INTERNAZIONALIZZAZIONE 2023 LE IMPRESE PIEMONTESI NEL PANORAMA GLOBALE

Negli ultimi tre anni il 55% delle imprese piemontesi dichiara che la propria quota di fatturato estero è rimasta stabile, il 36% che è aumentata e solo per l’9% denuncia un calo. In termini di valore, l’export nel 2022 ha pesato sul 37,6% del fatturato, dato che sale al 63% limitando l’analisi al 50% delle imprese più attive all’estero. Analizzando il numero di Paesi con cui le imprese operano, il 38,2% è attivo in oltre 10 Paesi, il 28% tra 5 e 10 Paesi ed il 33,7% ha rapporti con meno di 5 Paesi. E tra le imprese che servono oltre 10 Paesi, nel 59% dei casi si tratta di piccole, nel 35% di medie e solo nel 6% di grandi imprese. Sono queste le principali evidenze che emergono dalla prima indagine biennale ‘Le imprese piemontesi nel panorama globale’ condotta nel 2023 da Confindustria Piemonte in collaborazione con Sace, il gruppo assicurativo finanziario controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Unioncamere Piemonte su un campione di 610 aziende. “L’export continua a rappresentare un elemento determinante dell’economia piemontese, nonostante il quadro generale assai incerto e per certi versi critico. Siamo la quarta regione italiana per esportazioni, si tratta di un risultato che si costruisce giorno dopo giorno partendo dalle nostre scuole e università per la formazione” spiegano Marco Gay, Presidente Confindustria Piemonte e Alessandro Battaglia, delegato all’internazionalizzazione di Confindustria Piemonte.

L’EXPORT

Nonostante la frenata del commercio globale, nel 2024 l’export resterà in Italia la prima voce a supporto del PIL, confermandoci come sesto Paese esportatore a livello globale. Ciò è indicativo della continua e alta richiesta estera dei nostri prodotti, del nostro saper fare, del nostro Made in Italy in un quadro di incertezza dovuta allo scenario geoeconomico e geopolitico – commenta Barbara Beltrame Giacomello, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria – in un contesto di riposizionamento delle catene produttive, i tessuti imprenditoriali fortemente internazionalizzati che si caratterizzano per la loro continua propensione estera, come quello Piemontese, sono essenziali per guidare il posizionamento dell’Italia nel scenario internazionale, rafforzando la presenza delle aziende non solo nei mercati più vicini ma alimentando la crescita anche in quei paesi che oggi ci sembrano ancora più lontani. Proprio per questa complessità, Rapporti e Indagini sull’Internazionalizzazione come quella presentata oggi a Torino sono strumenti essenziali e preziosi a supporto delle imprese”. Dai dati presentati risulta che le esportazioni sono cresciute o sono rimaste stabili per il 72% delle piccole imprese piemontesi, il 25% delle medie e il 3% grandi aziende. Il 27% delle imprese dichiarano che il commercio estero ha pesato sul fatturato oltre il 60%, il 25% invece ha registrato un fatturato estero compreso tra il 30% ed il 60% e, per il 23% la quota di fatturato ha pesato tra il 10% ed il 30%.

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