TORINO – Lāassessore Caucino: “Obiettivo raggiunto: per il Piemonte quasi 10 milioni di euro per i centri estivi. Fondamentale dare ai ragazzi gli strumenti per superare il periodo buio della pandemia e riconquistare la loro socialitĆ “. Dopo il via libera dalla giunta regionale alle disposizioni per la gestione in sicurezza delle attivitĆ , ĆØ arrivato il riparto delle risorse. Vedono, per il Piemonte, 9milioni e 693mila euro per circa un migliaio di strutture sparse su tutto il territorio regionale. Ecco le regole che hanno dovuto rispettare quelli che terminano in questi giorni. E che devono rispettare quelli ancora in corso e il dettaglio relativo a ogni centro finanziato. Lāesponente della giunta regionale: “Si tratta di strutture di fondamentale importanza che consentono ai nostri figli di riscoprire lo stare assieme anche fuori dalla scuola attraverso il gioco e la socialitĆ , dopo mesi difficili e provanti”.
LA RIAPERTURA
Sono 9 milioni e 693mila euro le risorse messe a disposizione del Piemonte assegnate per finanziare la riapertura delle centinaia di centri estivi in Piemonte. La giunta regionale, su proposta dellāassessore al Welfare, con delega ai Bambini, Chiara Caucino, aveva approvato le disposizioni per la gestione in sicurezza delle attivitĆ dei suddetti centri, per bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni durante lāemergenza da Covid-19. Ad integrazione di quelle stabilite nel 2018 e dallāOrdinanza del Ministro della Salute di concerto con il ministro per le Pari OpportunitĆ e la famiglia dello scorso anno. La giunta aveva anche dato il via libera al coinvolgimento delle Fattorie Didattiche come risorsa per le attivitĆ estive e allo schema di accordo di gemellaggio in relazione allāimpiego degli operatori volontari del Servizio Civile Universale nellāambito dellāemergenza epidemiologica da Covid19. Le strutture, oltre che dai Comuni, potevano essere gestite da soggetti differenti quali oratori, cooperative sociali, fattorie didattiche e altri ancora.
REGOLE E SICUREZZA
Ma quali sono le novitĆ che sono state introdotte questāanno? Per quanto riguarda le sedi e la localizzazione era stato deciso che avrebbe dovuto essere possibile identificare una Ā«zona filtroĀ» per gli operatori e per gli utenti (per il triage ed operazioni di vestizione/svestizione anche relativa all’utilizzo dei DPI). La struttura avrebbe poi dovuto essere dotata di idonea segnaletica e/o affissione di materiale informativo, possibilmente con pittogrammi affini allāutenza, rispetto alle indicazioni igienico comportamentali da tenere per contrastare la diffusione di Covid.
Ogni gestore della struttura, tenendo conto degli ambienti a disposizione, sia interni sia esterni, e del numero di operatori di cui dispone, doveva valutare il numero dei minori che ĆØ in grado di accogliere ogni giorno. Considerando il rispetto del distanziamento fisico. CosƬ come dovevano essere organizzati gruppi, con riferimento allāorganizzazione di una pluralitĆ di spazi diversi per lo svolgimento delle diverse attivitĆ in programma, prestando attenzione a non variare la composizione dei gruppi. NonchĆ© ad evitare durante le attivitĆ possibili contatti tra gruppi diversi di minori.
Sono state poi favorite il piĆ¹ possibile le attivitĆ allāaperto, tenendo conto di adeguate zone dāombra. E lāorganizzazione per turni dellāutilizzo degli spazi comuni in funzione della numerositĆ e delle dimensioni degli ambienti. Tutte le attivitĆ sono state organizzate garantendo il necessario distanziamento sociale (con distanza interpersonale di almeno un metro) e senza lo scambio di oggetti. Per potenziare la funzione educativa e sociale delle azioni che verranno sviluppate, ĆØ possibile prevedere momenti di intersezione con soggetti, enti ed istituzioni che possano apportare contenuti specifici capaci di contribuire allāarricchimento dellāofferta a fini educativi, da svolgersi anche sul territorio. Eā stata poi ribadita lāassoluta necessitĆ di evitare assembramenti come le feste, comprese quelle periodiche con le famiglie.
Molto importanti le regole che hanno riguardato i pasti: mense separate, dove possibile, e organizzazione su piĆ¹ turni. Massima attenzione per posate, piatti e bicchieri, mai condivisi. Possibile la consumazione del pasto allāaperto, qualora gli spazi lo avessero permesso, garantendo la distanza di sicurezza e rispettando la divisione dei gruppi.
Per quanto riguarda la definizione dei criteri di accesso, particolare riguardo ĆØ stato posto in favore delle famiglie in situazione di vulnerabilitĆ o di fragilitĆ conclamata. E alle famiglie in cui entrambi i genitori o tutti gli adulti di riferimento lavorano.
LA COLLABORAZIONE CON IL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE
La Regione ha anche dato il via libera alla possibilitĆ di impiegare gli operatori volontari del servizio civile universale nello svolgimento delle attivitĆ ricreative. Affiancando e supportando gli operatori dei centri estivi, senza peraltro sostituirsi a questi ultimi nello realizzazione di compiti che richiedono una specifica qualificazione professionale. Va precisato che in nessun caso gli operatori volontari potevano sostituire personale dipendente o a contratto degli enti titolari del servizio. La possibilitĆ di impiego dei volontari del Servizio Civile viene riconosciuta sia presso centri estivi giĆ accreditati, quali sedi di servizio civile, sia presso strutture pubbliche che segnalano esigenze specifiche, sia presso organizzazioni private senza scopo di lucro non accreditate. In tali casi, si configura un Ā«gemellaggioĀ» tra lāente di Servizio Civile, cui afferiscono gli operatori volontari, e lāente ospitante.
LE FATTORIE DIDATTICHE
Estate, sole e anche tanta natura. Grazie a strutture adatte e ad operatori specificatamente formati, i ragazzi hanno potuto trascorrere la loro esperienza nei centri estivi nelle Fattorie Didattiche, dove hanno avuto (e nei casi in cui il centro prosegua lāattivitĆ avranno ovviamente ancora) la possibilitĆ di mettersi in rapporto con l’agricoltura nelle sue molteplici sfaccettature. AttivitĆ economica, tecnologica, culturale, di allevamento e di produzione di beni e servizi, in equilibrio con i cicli della natura e dell’ambiente secondo un modello di sostenibilitĆ . Si tratta di strutture che hanno lāobiettivo di aumentare la conoscenza delle attivitĆ agricole e ciĆ² che ne consegue, incrementandone lāesperienza, sia da un punto di vista pratico e relazionale, sia da un punto di vista contenutistico e scolastico. Queste aziende agricole sono capaci di offrire una molteplicitĆ di percorsi educativi indirizzati ad un target sempre piĆ¹ diversificato. Offrendo ospitalitĆ e proponendo attivitĆ formative a bambini, ragazzi, adulti e anziani nonchĆ© alle persone appartenenti alle classi sociali piĆ¹ fragili. In questo caso, la loro attivitĆ si concentra sia nel periodo scolastico che durante lāestate.
CAUCINO
Lāassessore Caucino: “Risultato importante, premiati gli sforzi del Piemonte. I quasi 10 milioni di euro stanziati per la riapertura dei centri estivi in Piemonte rappresentano un risultato molto importante. – spiega lāassessore regionale al Welfare, con delega ai Bambini, Chiara Caucino – CosƬ come ĆØ stato fondamentale lāaccordo per la gestione e la sicurezza, ottenuto attraverso il dialogo con tutti i soggetti coinvolti, che non ha visto nessuno escluso: dai Comuni al Tavolo degli oratori. Credo fortemente nel ruolo dei Centri Estivi, che se lo scorso anno hanno rappresentato il primo vero ritorno alla normalitĆ per i nostri bambini dopo il lock down, oggi hanno consentito loro di recuperare integralmente la loro socialitĆ attraverso il gioco, il piacere di stare insieme e di condividere esperienze“.
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