PIANEZZA – Il ricordo di Germano Graglia presidente del CAI di Pianezza per vent’anni (di Lodovico Marchisio).
IN RICORDO DI GERMANO GRAGLIA DEL CAI PIANEZZA
Rimando al CAI di Pianezza di cui ĆØ stato presidente Germano Graglia (purtroppo deceduto in questi giorni) dal 1985 al 2005 e che tanto lo ha amato, il ricordo della sua vita in seno al CAI, perchĆ© fu per ventāanni alla guida di questa Sezione. Germano ha reso āgrandeā il CAI Pianezza che, nel corso della sua gestione, ha raggiunto il numero massimo dāiscritti nel 2005. Vanno inoltre ricordate le innumerevoli attivitĆ di apertura e valorizzazione di palestre di arrampicata nelle nostre valli, grazie sia ai numerosi soci che negli anni si sono impegnati ma soprattutto alla forza trascinatrice di Germano. Fra tutte, le Rocce Baciasse, la Rocca Barale e soprattutto la āVia Intersezionale alla Sacra di San Micheleā, a tuttāoggi la via di arrampicata piĆ¹ lunga della Valle di Susa. Sono stati anni ricchi di personaggi, idee e iniziative per il CAI Pianezza, in un perfetto mix di spirito dāindipendenza e nello stesso tempo rispetto dei diritti altrui.
LA MONTAGNA
Io desidero ricordarlo anche sul piano personale per lāintensa amicizia che ci ha legato profondamente pure se ultimamente cāeravamo un poā persi di vista per ragioni di salute, come non ho mai dimenticato la sua amata moglie Adriana anche lei del CAI di Pianezza e mia amica, tanto che ho accompagnato Germano a spargere le sue ceneri in montagna come lei desiderava. Germano nella vita mi ha aiutato molto, facendosi carico con i suoi soci per il mio trasloco da Grugliasco. Ricordo come fosse ieri quando ho donato alla sua sezione, alcune bacheche di vetro contenenti i miei minerali. RicorderĆ² con infinita gratitudine quando mi seppellƬ nel suo giardino la mia adorata cagnolina di nome Sara.
LE GITE, LE SCALETE
Per le scalate fatte insieme mai dimenticherĆ² la gita sociale compiuta in unione con il suo CAI e lāassociazione GEB del CAI sezione Torino, di cui sono tuttora reggente, sulla Rocca Provenzale in Val Maira, ritenuta da entrambi il monolito per eccellenza, perchĆ© quando appare alla nostra vista, si ravvisa in esso la perfezione delle forme e ce ne sāinnamora. Tra i tanti ricordi che mi legano a lui, desidero ricordarne ancora uno in particolare e cioĆØ la creazione di un passaggio con i suoi amici e soci del CAI di Pianezza e in piena collaborazione con il comune di Novalesa e lāallora Sindaco Guido Silvestro anchāegli deceduto, per la creazione di una āmini ferrataā che collegava in alto il rio Marderello con il rio Claretto, poi portata via dalla furia del torrente e mai piĆ¹ ripristinata, essendo una zona a rischio di frane e tuttora monitorata.
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