Il Maggiociondolo è una pianta molto velenosa, con i suoi splendidi fiori gialli

Eccoci a maggio, il mese della fioritura del Maggiociondolo. Si riconosce facilmente nei boschi in tarda primavera per i grappoli di fiori penduli, di colore giallo intenso. Attenzione è una pianta molto velenosa, con le sostanze tossiche concentrate soprattutto nei semi e nelle foglie. Si tratta in particolare di alcaloidi tossici tra cui citiamo la cistina e la laburnina. Con l’ingestione anche di un solo seme si manifesta l’intossicazione con vomito, crampi, sudori freddi. Poi se si mangia un numero sufficiente di semi, nel giro di un’ora circa dall’ingestione, si può arrivare alla morte anche di un individuo adulto.

FIORI E FOGLIE

Ha portamento arbustivo, la corteccia è liscia, con rami espansi verdi scuri e ramoscelli penduli e pubescenti. Le foglie composte da tre foglioline hanno un lungo picciolo. Sono glabre superiormente e pelose inferiormente. I fiori sono di colore giallo oro, molto profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli fino a 25 cm. Fioriscono appunto tipicamente in maggio. I frutti sono legumi dai numerosi semi neri contenenti citisina, estremamente velenosi sia per l’uomo, ma anche per capre e cavalli specie se immaturi. Alcuni animali selvatici tuttavia come lepri, conigli e cervi se ne possono cibare senza problemi. Per questo in alcune regioni è ritenuta una pianta magica.

maggiociondolo

L’ALBERO

L’albero è noto anche come falso ebano o avorniello in quanto il legno di esemplari molto vecchi poteva essere usato in sostituzione dell’ebano. Il legno è duro e pesante, di colore giallo, ottimo per pali, lavori al tornio e come combustibile. In passato – ma anche oggi nelle rievocazioni storiche – era utilizzato come ottimo legno per la costruzione degli archi. La poetessa statunitense Sylvia Plath, figlia di due botanici, lo nomina spesso nelle sue poesie e si paragona al Maggiocindolo. “Chissà se hanno fame. Chissà se si dimenticherebbero di me Se tirassi i chiavistelli e mi scostassi diventando albero. C’è il laburno, con i suoi biondi colonnati, E le gonnelle del ciliegio“.

maggiociondolo

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