SUSA – Il Cotonificio Vallesusa fu l’azienda tessile che diede lavoro a molte giovani donne. Nella seconda metĆ del 1800 il cotonificio della famiglia Abegg concorse a dare il via al processo di industrializzazione della valle. In particolare diede la possibilitĆ a tante ragazze di lavorare, seppur con salari non molto elevati. Una storia fatta di alti e bassi che ha saputo superare anche i momenti piĆ¹ bui della storia italiana. L’azienda era stata acquistata da Augusto Abegg il 4 dicembre 1906 con il nome di SocietĆ anonima Cotonificio Valle Susa. La ragione sociale aveva la destinazione per l’industria e il commercio del cotone e materie affini. Nel 1914 la societĆ divenne “Cotonificio Valle Susa di A. Abegg e C“. Al comando Augusto Abegg affiancato dal fratello Carlo Abegg. Il gruppo aveva stabilimenti a Borgone di Susa, Torino, Rivarolo Canavese, Sant’Antonino di Susa, Bussoleno, Pianezza, Susa e Lanzo Torinese.
GIULIO RIVA ACQUISTA IL COTONIFICIO VALLE DI SUSA
Nel 1947Ā la famiglia Abegg vendette le azioni del “Cotonificio Valle di Susa” a Giulio Riva, imprenditore del tessile. Sotto la sua guida il gruppo raggiunse il massimo sviluppo. Giulio Riva perĆ² morƬ nel 1959 a causa di alcune complicazioni in seguito a un’operazione chirurgica. Il figlio Felice Riva, detto anche “Felicino“,Ā “delfino della finanza” o “biondino“, si avventurĆ² in spericolate azioni finanziarie che misero in forte rischio l’azienda. Nel 1960 poi iniziĆ² una vertenza sindacale guidata dalle maestranze femminili dell’azienda. Si concluse soltanto qualche mese dopo con la firma di un accordo sindacale. PrevedevaĀ un aumento dei salari e un premio aziendale di produttivitĆ . Il muro, alzato da Felice Riva in occasione della vertenza, portĆ² a una contrapposizione fra le parti molto difficile. Felice Riva fin dall’inizio rifiutĆ² infatti ogni dialogo. Il 1969 decretĆ² il fallimento del cotonificio.
VERSO LA CHIUSURA
Ottomila dipendenti rimasero senza lavoro. La successiva complicata ristrutturazione aziendale fu affidata alla societĆ E.T.I. Vallesusa. L’ultima proprietĆ fu della Montedison, che non investƬ nel gruppo, ma si limitĆ² a sfruttarne le ultime risorse. Nel frattempo gli stabilimenti piĆ¹ vecchi vennero chiusi. In quelli rimasti vennero messi in lavorazione macchinari piĆ¹ moderni per trasformare in filato la materia prima prodotta dalla consociata Montefibre. Il mercato mondiale nel frattempo divenne sempre piĆ¹ competitivo. La Montedison abbandonĆ² cosƬ il tessile, decretando la fine della “Vallesusa“. Smembrata venne convertita in altri tipi di lavorazioni da piccoli imprenditori, che ressero fino alla fine dello scorso secolo. Il lungo iter del Cotonificio Vallesusa si chiuse. Lāazienda tessile, che ha scritto un pezzo di storia nel panorama industrialeĀ italianoĀ nellāambito del cotone, ĆØ stata acquisita nel 1976 dal Gruppo Gabel e vive oggi con il nome di Vallesusa Casa.
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