Il 18 febbraio i Granatieri di Sardegna commemorano il benefattore Duca di San Pietro. Da 246 anni!

SUSA – Anche quest’anno, il 18 febbraio, i Granatieri di Sardegna, la più antica specialità dell’Esercito italiano, celebrano il 246° anniversario della morte di don Alberto Genovese, duca di San Pietro. I Granatieri ricordano il proprio benefattore che nel 1776 lasciò al reggimento una somma di denaro chiedendo che i fondi fossero impiegati per mantenere il decoro della musica del reggimento e per celebrare una messa in suffragio nell’anniversario della sua morte. Da allora i Granatieri di Sardegna hanno mantenuto fede a questa promessa e il 18 febbraio di ogni anno, anche in guerra e in prigionia, hanno onorato in armi il proprio impegno di fedeltà ricordando, oltre al generoso duca, anche il sacrificio di tutti coloro che, in oltre tre secoli e mezzo di storia, sono caduti nell’adempimento del loro dovere indossando i “bianchi alamari”.

LA TRADIZIONE

Il protocollo d’altronde non poteva essere diverso in quanto questa tradizione da sempre, in qualsiasi situazione – guerra, pace, prigionia – o località sede, in Italia o all’estero per esigenze operative, delle Unità Granatieri, viene rinnovata,  in quanto ripetere non è una inutile retorica, ma il segno di una continuità di gratitudine e di memoria verso colui che ha voluto beneficiare il suo reggimento ed in suffragio di tutti i Granatieri che, in pace ed in guerra, sono deceduti.

E’ nel culto delle memorie e delle proprie tradizioni che il rito di suffragio si rinnova tuttora nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Roma, nel pieno rispetto delle norme anti- Covid, alla presenza dei protagonisti della cerimonia del duca: gli eredi, i celebranti, le autorità, ma, innanzitutto i Granatieri di Sardegna, in armi ((sfilamento, inquadramento con le bandiere di guerra del 1° e del 2° reggimento, musica d’ordinanza e reparti del 1° reggimento in grande uniforme di rappresentanza)) ed in congedo, il medagliere nazionale dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, il catafalco con ai lati il picchetto nell’uniforme del 1776, data del lascito, dei fanti del Reggimento di Sardegna, Il lascito di Don Alberto Genovese Duca di San Pietro Don Bernardino Antonio Genovese, patrizio sardo, padre di Alberto, il 10 luglio 1744, costituì in Cagliari, a sue spese, il reggimento di Sardegna. Al termine della Funzione religiosa gli onori alle Bandiere di Guerra all’esterno della Basilica.

Il catafalco con ai lati il picchetto nell’uniforme del 1776

IL REGGIMENTO

Il fine era di garantire la sicurezza dei coloni appena approdati sull’isola di San Pietro, prospicente le coste sarde. Nel 1776, suo figlio donò al Reggimento 120.000 lire vecchie di Piemonte fissando l’uso della loro rendita in apposita scritta “testamentaria” per la costituzione e la successiva manutenzione della musica reggimentale, nonché per aiutare le vedove dei soldati caduti. Dispose, altresì, che venisse celebrato: “perpetuamente… anniversario in suffragio ed in memoria di esso, sig. Duca Alberto, nel giorno anniversario della di Lui morte”. La tradizione è perpetuata dai Granatieri di Sardegna discendenti in linea diretta dell’antico Reggimento di Sardegna.

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