I Giorni della Merla, tante leggende e nessuna spiegazione certa. Perché si chiamano così?

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PIEMONTE – I Giorni della Merla, tante leggende e nessuna spiegazione certa. Perché si chiamano così?

I GIORNI DELLA MERLA

Il 29, 30 e 31 gennaio sono conosciuti come i Giorni della Merla. I piemontesi li chiamano “Ij di dla merla”. Si sa che sono giornate fredde ma non si sa il vero motivo per cui si chiamano così. Una leggenda narra che una merla insieme ai propri piccoli, per ripararsi dal freddo si rifugiò dentro un comignolo. Il 1° febbraio ne uscì tutta grigia a causa della fuliggine. Fu così che da quel momento tutti i merli femmina e i piccoli divennero grigi. Questa è la leggenda più comune, ma in ogni zona dell’Italia c’è una leggenda che prova a raccontarne la storia.

A prescindere che non tutti gli anni sono o saranno stati i più freddi, che siano tra i più gelidi deve avere un fondo di verità un’altra leggenda ha sempre per protagonista un merlo. Gennaio aveva ventotto giorni ed era il mese più freddo dell’anno. Giunto al ventottesimo giorno, un merlo, rallegrato, gridò al cielo. “Più non ti curo Domine, che uscito son dal verno”. Gennaio vendicò la bestemmia facendosi prestare tre giorni da febbraio e rendendoli ancora più gelidi. Febbraio fa parte del periodo oscuro del calendario dei popoli indo-europei, periodo senza nome prima che fossero creati i due nuovi mesi, gennaio e febbraio. Il suo nome, Febrarius, in latino significa purificare.

LE PIUME

I Giorni della Merla troverebbero anche origine in quella leggenda secondo cui, negli ultimi giorni di un lontano mese di gennaio particolarmente rigido, una merla e i suoi merlotti, tutti con un piumaggio nero come la pece, per ripararsi dal gelo, avrebbero abbandonato il nido tra i rami, per trovare rifugio dentro un comignolo. Vi restarono tre giorni, fino al 1º febbraio successivo, ma tanto bastò: ne uscirono con la livrea ingrigita a causa della fuliggine e del fumo che li protesse, sì, dal freddo, ma pure li tinse di grigio, dalla punta del becco alla coda. Da quel giorno, tutti i merli femmina sarebbero stati rivestiti di un piumaggio grigio-marrone.

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