A Gravere alla scoperta della Miniera del Rugèt

GRAVERE – Il 14 aprile si svolgerà a Gravere la tavola rotonda “Miniera del Rugèt e dintorni“. La miniera del Rugèt, a Gravere, in valle di Susa, è un sito potenzialmente molto importante per comprendere la profondità storica delle attività minerarie in Piemonte.

Secondo i documenti, lo sfruttamento della miniera, che si apre nelle dolomie del versante soprastante la borgata Arnodera, a pochi metri dalla strada Susa – Frais, sarebbe iniziato tra la fine del  XIII e l’inizio del XIV secolo, proseguendo poi, con interruzioni alternate a periodi di funzionamento, negli anni 1589-1590, 1742-1765 e 1824-1825. Le analisi effettuate verso la fine dello sfruttamento riferiscono che il minerale, una volta concentrato, rendeva circa 60% in piombo, 3-6% in rame, 0.0015% in argento, con infinitesime parti d’oro.

La miniera si sviluppa in sotterraneo con un complesso reticolo di gallerie, traverso-banchi, camere e cantieri, estesi per diverse centinaia di metri su di una superficie di 2 ettari. Gli scavi, in gran parte effettuati senza uso di esplosivo e perciò anteriori alla metà del XVII secolo, si sviluppano per una cinquantina di metri di quota, seguendo l’inclinazione del filone. L’esplorazione archeologica sotterranea è stata iniziata nel 1996 da Marie-Christine Bailly-Maître del Centre National de la Recherche Scientifique, su invito del Comune di Gravere. Più recentemente, l’associazione Il Patrimonio Storico-Ambientale, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e con il Comune di Gravere, ha inserito il Rugèt nel programma regionale «Piemonte archeo-minerario. Miniere e opifici da risorsa strategica a patrimonio storico-ambientale», condotto con il Dipartimento di Scienze della Terra e il Dipartimento di Studi Storicidell’Università degli Studi di Torino.

«Piemonte archeo-minerario» collabora con gli enti territoriali, tra cui le Aree Protette delle Alpi Cozie, per valorizzare e rendere accessibili al pubblico quei siti estrattivi e metallurgici di età pre-industriale che siano stati oggetto di studi pluridisciplinari – storici, geologici, mineralogici, tecnologici, oltre che archeologici – con l’obiettivo di proporre contenuti divulgativi e didattici dotati di basi scientifiche. Con la partecipazione di studiosi di varie discipline, l’incontro di Gravere fungerà da punto di partenza del programma di valorizzazione previsto nei successivi due anni. Seguiranno una discussione aperta ai suggerimenti del pubblico e un rinfresco offerto dal Comune di Gravere.