Giornata del Patrimonio Archeologico della Valsusa: il Maometto di Borgone

BORGONE – Per l’undicesimo anno consecutivo una domenica con la Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa. I comuni della Valsusa, in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, organizzano per domenica 20 settembre gli incontri culturali nei siti. Sono quattordici le località della valle che apriranno i loro spazi archeologici con la possibilità di accompagnamenti guidati gratuiti. L’Archeologia e la storia aperte al grande pubblico. Il tema di quest’anno è “la Musica”. In ognuno dei siti archeologici che aderiscono all’iniziativa sarà creato un collegamento tra “la musica” e la cronologia di riferimento. Quindi la Preistoria, l’Età Romana, il Medioevo e l’Età Moderna. Presso i siti verranno organizzate animazioni a tema, dimostrazioni e spettacoli teatrali.

MAOMETTO

Nei pressi degli abitati di Borgone si trova il bosco “del Maometto”. Secondo alcuni amanti del mistero. Sarebbe possibile fare una passeggiata fra bassorilievi dedicati a dei pagani, altari druidici. Mura megalitiche e templi solari legati alla leggenda della mitica città di Rama. Poi secondo altri amanti del mistero, aggirarsi fra rappresentazioni di alieni. Incuriositi da questi racconti abbiamo deciso di documentarci sull’origine e sulla diffusione delle diverse versioni della storia. Appena inoltrati nel bosco, sopra a un grande masso erratico, si incontra il primo manufatto: è proprio il “Maometto”. Un bassorilievo di un’edicola contenente una figura antropomorfa con le braccia aperte a reggere due oggetti di difficile identificazione; ai suoi piedi un animale sul frontone un’epigrafe, ormai semi-cancellata, scritta con lettere latine. Una visita per la Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa.

IL BOSCO

Forse pochi sanno che nel piccolo comune di Borgone di Susa, in una zona dove Storia, Leggenda e tradizione si mescolano da sempre, a circa 40 km da Torino, su uno sperone roccioso, sorge il monumento localmente conosciuto come “il Maometto”. Si tratta di un bassorilievo di un’edicola contenente una figura antropomorfa, vestita da una corta tunica e un mantello, con entrambe le braccia sollevate verso l’alto e reggenti due oggetti di non facile identificazione; ai suoi piedi si trova anche un animale, forse un cane, mentre sul frontone si rivela un’epigrafe, ormai semi-cancellata, scritta con lettere latine. Il monumento, databile al II sec. d.C., più che il Profeta, pare identificherebbe un antico luogo di culto a Silvano, collegato alla funzione protettrice del dio in una zona dove sono documentate, oltre ad attività silvopastorali, anche attività di cava e miniera.

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