Giaveno: Vittorio Sgarbi per le opere di Lorenzo Alessandri

GIAVENO – Il noto critico d’arte Vittorio Sbarbi ha condiviso uno dei video di #giavenononsiferma per le opere di Lorenzo Alessandri. Questo riguarda il Museo Alessandri. Nel video protagonista Concetta Leto. Quando l’emergenza Coronavirus sarà terminata l’amministrazione riaprirà il Museo e le bellissime opere del Maestro Alessandri. Il messaggio è chiaro; la cultura non si ferma a Giaveno.

ALESSANDRI

Nell’ex scuola Anna Frank di Giaveno è dedicata una sala museale dedicata all’artista Lorenzo Alessandri. La mostra temporanea delle opere comprese nella donazione della signora Dina Foppa – vedova dell’artista – alla Città di Giaveno. Nato nel 1927 e scomparso nel 2000, il pittore torinese per oltre cinquant’anni visse e lavorò a Giaveno. L’atto di donazione è stato siglato nel 2012 e l’amministrazione comunale ha deciso di evidenziare la personalità dell’artista e la sua opera. Riqualificando una porzione dell’ex scuola Anna Frank di via XX Settembre 29 nel centro storico della città, ricordando così il pittore fantastico e surreale che animò la scena artistica torinese del dopoguerra con le sue fantasie e le sue visioni.

L’ARTE

I suoi primi anni d’infanzia sono narrati nella raccolta di memorie ‘Zorobabel’: completamente autodidatta, a 13 anni Alessandri iniziò a incidere il linoleum, mentre due anni più tardi dipinse il suo primo quadro a olio. Sul finire della Seconda guerra mondiale aprì il suo primo studio, chiamato la Soffitta macabra. Nell’immediato dopoguerra Alessandri perfezionò lo studio dal vero dal maestro del carboncino Giovanni Guarlotti, che però rifiutò di insegnargli l’uso del colore. È proprio in questo periodo che Alessandri creò personaggi fantastici a china, conosciuti come i pascal.

LA PITTURA

Nel 1954 fondò il piccolo periodico La Candela, sul quale pubblicò lavori di entrambi i generi, china e carboncino, e le sue prime acqueforti. Perfezionò una suo caratteristico gusto del colore, con pennellate e tecniche diverse, realizzando su masonite molti nudi al naturale, ritratti e paesaggi notturni. Dal 1959 disegnò soprattutto le bambole. Nel 1964 lanciò l’idea di una corrente artistica che si opponeva alle neoavanguardie unendo fantasia e surrealismo e fondando l’omonima rivista Surfanta. Del gruppo facevano parte: Abacuc (Silvano Gilardi), Lamberto Camerini, Enrico Colombotto Rosso, Giovanni Macciotta, Mario Molinari e Raffaele Ponte Corvo. Il movimento, pur sciogliendosi nel 1972, fu con tenacia divulgato da Alessandri che sino alla morte sentirà la sua appartenenza Surfanta (inizialmente da SURrealismo e FANTAsia, poi da SUbcosciente Reale FANTastica Arte).

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