Giaveno: un viaggio al confine, missione umanitaria “Insieme per l’Ucraina”

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GIAVENO – Missione umanitaria in Polonia, al confine con l’Ucraina, per alcuni di Giaveno. Il viaggio, cominciato venerdì 8 all’alba, è stato condotto con un’auto privata e un pullmino Ducato concesso dal Comune di Giaveno: entrambi erano stipati di materiali di prima necessità. Privati cittadini, commercianti, farmacie, imprese, associazioni del territorio hanno infatti donato generi alimentari e di abbigliamento e materiale igienico sanitario, molto richiesto nelle zone di confine, per i profughi che scappano dalla guerra in Ucraina.

DA GIAVENO ALL’UCRAINA

All’andata, i giavenesi hanno accompagnato una signora ucraina che era ospite per circa due settimane da sua figlia e poi nel centro della Croce Rossa a Bussoleno e che aveva manifestato la volontà di tornare nel suo paese per motivazioni personali. Il viaggio è stato molto lungo, si parla di venti ore all’andata e altrettante al ritorno, per un percorso di circa 4000 km. Il gruppo è arrivato venerdì notte a Cracovia, poi è ripartito sabato mattina verso il confine. Qui è avvenuto l’incontro con madre e figlia che stavano giusto cercando un passaggio verso Torino. Il secondo grande centro di accoglienza visitato è stato quello di Hrebenne; è posto in una scuola elementare dove il gruppo giavenese ha scaricato quanto raccolto a Giaveno.

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IN GUERRA

In questo centro c’erano circa 75 ospiti. Il centro di Osir è stato realizzato dentro una piscina comunale e conta 150 posti. Era tutto pieno, di donne e bambini. Lì il gruppo giavenese ha informato, tramite la Direzione, della possibilità di portare persone in Italia. Ha risposto una famiglia composta dalla mamma di 34 anni, e dai tre figli di 17, 8 e 4. Avevano con loro anche un cagnolino. Il ritorno ha visto una tappa a Katowice, con tutte le difficoltà di organizzare una notte di sosta per tante persone, e domenica mattina i giavenesi sono ripartiti per l’Italia, dove sono arrivati nella notte tra domenica e lunedì accompagnando quindi madre e figlia incontrate a Przemysl e la famiglia del centro di Osir. Le prime due avevano un contatto con delle suore a Torino presso cui staranno alcuni giorni, per poi andare da parenti. La madre, insegnante di matematica, già il lunedì è riuscita a tenere ai suoi studenti ucraini delle lezioni online.

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