GIAVENO – Grande successo per la cena di gala di presentazione della neonata Associazione per la valorizzazione e la tutela del fungo di Giaveno, che si è svolta nella serata di lunedì 6 novembre presso il magazzino dell’azienda agricola Versino.
Giaveno capitale mondiale del porcino: l’obiettivo dell’associazione
Protagonista indiscusso dell’evento è stato “sua maestà il fungo porcino”, eccellenza della Val Sangone sulla quale il presidente dell’associazione Enrico Rosso ha deciso di puntare intendendola come volano per una più ampia valorizzazione del territorio, volta ad attirare turismo e investimenti dall’Italia e dall’estero. Obiettivo dell’Associazione è la creazione di un presidio mondiale del fungo a Giaveno – alla stregua del tartufo di Alba – che conferisca notorietà internazionale al prodotto ed al territorio, creando un circolo virtuoso che dia eco anche alle altre eccellenze della zona, che attragga visitatori ed investitori e che spinga alla riqualificazione delle antiche borgate.
Spiega Enrico Rosso, che ricopre anche il ruolo di Rappresentante Onorario per il Piemonte dell’American Chamber of Commerce in Italy: “L’idea è nata lo scorso anno durante un gala negli Stati uniti, durante il quale gli Americani, dimostrandosi grandi estimatori del porcino, hanno sollecitato l’iniziativa. Ciò che intendiamo portare avanti è la valorizzazione del territorio partendo da un prodotto autoctono che faccia da traino per una ricaduta positiva in vari settori.”
Un obiettivo ambizioso che, partendo da una semplice idea, si è tramutato negli scorsi mesi in un progetto concreto, attraverso la nascita dell’Associazione nel luglio 2017 e grazie al contributo della Pro Loco di Giaveno – presieduta da Ivana Usseglio Viretta – e dall’Associazione commercianti e artigiani di Giaveno Unarco, presieduta da Angelo Torelli.
Grandi ospiti alla cena di presentazione
Oltre 260 persone sono state accolte nel capannone dei Versino, che per l’occasione è stato trasformato nella suggestiva cornice di una cena elegante e di gusto, dove i partecipanti hanno potuto assaporare il fungo porcino nostrano interpretato in varie vesti dagli chef del territorio dei ristoranti La Betulla, Bon Bocon, Caffè del Commercio, Felisianoristorante e La trattoria della Buffa.
Ambasciatori dell’evento di quest’anno sono stati gli chef stellati Davide Scabin del ristorante Combal Zero di Rivoli e Matteo Baronetto del Cambio di Torino, mentre la madrina della serata é stata Cristina Chiabotto, noti personaggi grazie ai quali verrà diffuso il nome del porcino giavenese. Afferma Baronetto: “Provengo da Giaveno e perciò il fungo fa parte della tradizione della mia famiglia ed io con il mio lavoro cerco il modo di reinventarlo e valorizzarlo“. Aggiunge Scabin “E’ un onore per me rappresentare il territorio e questi chef, ma soprattutto i giovani che lavorano nel settore, come gli studenti dell’istituto Colombatto che hanno prestato servizio questa sera.”
La valorizzazione del fungo di Giaveno ha assunto inoltre, nel corso della serata, una portata internazionale: tra una portata e l’altra, infatti, il famoso conduttore televisivo e illusionista Marco Berry ha battuto l’asta del porcino, trasmessa in collegamento con New York dove gli avventori del rinomato ristorante italiano San Carlo hanno avuto modo, insieme ai presenti, di aggiudicarsi i cesti di porcini e altre eccellenze artigianali offerte dai partners dell’evento.
Presenti al gala anche alcuni amministratori locali, tra cui la consigliera comunale e Vice Presidente del Consiglio della Regione Piemonte Daniela Ruffino, il consigliere giavenese Stefano Tizzani, i sindaci di Valgioie Claudio Grosso, di Sangano Agnese Ugues, di Trana Bruno Gallo con il vicesindaco ed ex presidente dell’Unione Comuni Montani Ezio Sada ed il consigliere comunale di Torino Osvaldo Napoli.
Un evento dal risvolto benefico
La serata inaugurale è stata inoltre evento charity a sostegno della Fondazione Piemontese per la ricerca sul Cancro, presieduta da Allegra Agnelli la quale, presente alla serata, ha sottolineato l’importanza della ricerca, grazie alla quale oggi è possibile guarire dal cancro.
“Dal 1986 – spiega Donna Allegra Agnelli – la Fondazione cerca di fare qualcosa di eccellente per il Piemonte, ed è importante proseguire questo cammino e sostenere i ricercatori, che combattono la battaglia più importante. L’istituto Oncologico di Candiolo è nato e cresciuto dal privato e si mette da sempre al servizio del pubblico, e tutto ciò è possibile grazie al vostro contributo.”
Lo scopo benefico dell’evento non è stato disatteso, sono stati infatti raccolti a favore della Fondazione ben 20 mila euro, grazie ai quali la ricerca potrà andare sempre più lontano.