Fiume Sangone: pesci morti per un presunto inquinamento

TRANA –  Fiume Sangone. Domenica primo marzo si sono avute delle segnalazioni, da pescatori, di pesci morti in zona San Bernardino di Trana. Spiegano dal Servizio Tutela Vigilanza Ambientale. “Le segnalazioni erano troppo vaghe e non ci hanno permesso di identificare il posto. Lunedì ci è giunta segnalazione più dettagliata identificando la zona. Constatando moria di pesci (Barbi e Vaironi) già adagiati sul fondo e parzialmente ricoperti di melma. Prelevandone, alcuni si notava che erano in stato di decomposizione e altri più “freschi”. Abbiamo subito contattato l’ARPA di Grugliasco e i Carabinieri Forestali. Attivando tutte le procedure del caso. Tutto fa pensare ad un inquinamento avvenuto alcuni giorni fa“. Adesso sono i In atto da parte dell’ente ARPA indagini e campionature.

I CARABINIERI FORESTALI

Con il decreto legislativo del 2016 rle funzioni di polizia Corpo forestale dello Stato sono passate ai Carabinieri. Così è stato istituito il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari, dal quale dipendono reparti dedicati all’espletamento di compiti particolari e di elevata specializzazione in materia di tutela dell’ambiente. Poi del territorio e delle acque, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare. Le funzioni sono state attribuite all’Arma dei Carabinieri. Il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dipende gerarchicamente dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e funzionalmente dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali per le materie afferenti alla sicurezza e tutela agroalimentare e forestale.

IL COMANDO

Del Comando, inoltre, si avvale il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, del mare e del turismo limitatamente allo svolgimento delle specifiche funzioni espressamente riconducibili alle attribuzioni dello stesso Ministero. Dal Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dipendono il Comando Carabinieri per la Tutela Forestale e il Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi. Poi il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare.
Il Comando Carabinieri per la Tutela Forestale riunisce sotto un unico comando tutti i reparti forestali con competenze presidiarie e prive di una particolare connotazione specialistica. Retto da Generale di Brigata del Ruolo Forestale, ha alle dipendenze un Nucleo Informativo Antincendio Boschivo e i 14 Comandi Regione Carabinieri Forestale. In questi ultimi sono inquadrati 83 Gruppi Carabinieri Forestali, da cui dipendono le quasi 800 Stazioni Carabinieri Forestali.

LA TUTELA DEL TERRITORIO

Il Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi, retto da Generale di Divisione o di Brigata, esercita funzioni di direzione, di coordinamento e di controllo dei Raggruppamenti Carabinieri Biodiversità, Parchi e CITES, preposti. Alla tutela della biodiversità nelle 130 riserve naturali statali, alla tutela dei parchi nazionali. E all’applicazione della CITES (la convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione). In particolare il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità si articola in 28 Reparti Carabinieri Biodiversità da cui dipendono i 3 Centri Nazionali Carabinieri Biodiversità e i 40 Nuclei Carabinieri Tutela Biodiversità. Il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, la cui struttura è articolata su 3 Gruppi Tutela Ambientale e 29 Nuclei Operativi Ecologici. E’ chiamato a contrastare i fenomeni di inquinamento, di abusivismo edilizio nelle aree protette e di smaltimento illecito delle sostanze tossiche.

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