Erbe di montagna: la Calendula, sempre in fiore il primo giorno di ogni mese

calendula

Erbe di montagna. Il nome calendula deriva dal latino Calendula indica che é sempre in fiore il primo giorno di ogni mese. Antonelli negli anni ‘30 scriveva. “Questa pianta è una specie di barometro per gli agricoltori: se alle sette del mattino i fiori non sono aperti, pioverà di certo in giornata; se sono aperti si può sperare nel bel tempo”. Un tempo veniva usata come succedaneo “povero” dello zafferano. Ancora oggi si può utilizzare per dare colore alle uova o al pesce. I boccioli di fiori di calendula possono essere usati come i capperi preparandoli con la stessa ricetta; si possono anche essiccare per aromatizzare le salse e i condimenti con  il loro sapore leggermente amarognolo.

calendula

IL BURRO

Le foglie invece si aggiungono alle insalate; i petali freschi si usano per aromatizzare il pesce e per guarnirlo. I petali essiccati servono a preparare l’aceto aromatico. Le pomate a base di calendula sono un ottimo lenitivo per la pelle arrossata e screpolata; l’olio esercita un’azione rigenerante sull’epidermide. Aggiungete all’acqua del bagno i petali di calendula: la pelle verrà dolcemente detersa e ammorbidita. Il burro. Pestate nel mortaio i fiori di calendula e uniteli al burro che avrete lasciato fuori dal frigo. Amalgamate bene fino ad ottenere un colore omogeneo poi rimettete nello stampo per burro e lasciate in frigo

andar per erbe

 Maggiori informazioni su Andar per erbe, Valerio Saffo e Erica Pittoni, Editrice Il Punto-Piemonte in bancarella.

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