ROMA – Diario da Roma: i NoTav continuano a farsi sentire in Val di Susa con metodi violenti. Ieri si sono cimentati contro i cancelli del cantiere della Torino Lione. Poi con un corteo da cui sono partite pietre e artifizi pirotecnici indirizzati alle forze dell’ordine. Per domani è prevista una “passeggiata” per questi signori che si oppongono alla realizzazione della Tav sbagliando nel metodo e nel merito. Si può manifestare il proprio dissenso anche in forme più civili, senza ricorrere necessariamente alla violenza.
I NO AL PROGRESSO CI CONDANNANO A DECRESCITA
Sbagliato è pensare di tenere al proprio paese non rendendosi conto se ci si oppone all’alta velocità si condanna l’Italia verso quella decrescita felice che di felice non ha nulla se non la perdita di posti di lavoro. Non avere infrastrutture all’avanguardia significa voler restare fanalino di coda in Ue. In un momento di grave crisi economica sarebbe bello vedere il paese pieno di cantieri, gente al lavoro. Le infrastrutture e la Tav in particolare devono essere la priorità per il governo che ha il dovere di tentare di risollevare I’Italia dalla crisi. Con i “no” al futuro, al progresso non si ottiene nulla. Sono un centinaio le bombe carta lanciate dai No Tav nel corso della dimostrazione di oggi nei paraggi del cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa. E’ quanto riferiscono fonti tra le forze dell’ordine. La polizia, secondo quanto viene riferito, nel corso della perlustrazione ne ha trovate molte inesplose. Un agente è rimasto ferito in maniera non grave.
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