Firmato il contratto triennale tra Agenzia mobilità piemontese e Trenitalia. 102 milioni per l’acquisto di nuovi treni pendolari

TORINO – Nuovi investimenti in materiale rotabile per 102 milioni, maggior controllo e monitoraggio da parte dell’Agenzia della Mobilità Piemontese e della Regione, un più efficace sistema di penali a tutela dell’utenza e la possibilità di scorporare linee per affidarle ad altri gestori, anche durante la vigenza dell’accordo, sono le principali novità del contratto ponte della durata di 3 anni+1 (2017-2020) sottoscritto da Trenitalia e AMP – Agenzia per la Mobilità Piemontese e Trenitalia.

L’impegno da parte di Trenitalia è di effettuare investimenti per il rinnovo e l’adeguamento del materiale rotabile – effettuando nell’immediato gli ordini di fornitura – per un importo pari a 42 milioni di euro. Ulteriori 60 milioni saranno finanziati direttamente dall’AMP, grazie ai trasferimenti della Regione I treni acquistati con queste risorse saranno completamente di proprietà della Regione e rimarranno nella sua disponibilità anche a scadenza del contratto.

Il contratto prevede anche il superamento del cosiddetto “Catalogo”con il quale dal 2007 Trenitalia ha inteso affrontare il problema del costo unitario in modo univoco su base nazionale e maggiormente legato al costo reale di produzione, che varia da treno a treno, e che non comprende solo l’effettuazione del treno vero e proprio, ma anche vari servizi accessori.

Il catalogo separa innanzitutto il pedaggio -che una partita di giro per Trenitalia, dalla Regione a RFI – dai servizi accessori, di cui le biglietterie rappresentano la voce prevalente e per quello che c’è in mezzo, cioè il costo del servizio vero e proprio, introduce il pagamento a ore, anziché quello a kilometri, in base alla considerazione che le voci prevalenti del costo del servizio sono relative al personale, macchinisti e capitreno, ed è evidente che il costo del personale è molto più legato alle ore impegnate che non ai kilometri percorsi.

E’ chiara quindi l’importanza del superamento di questo sistema e l’adozione di un meccanismo più flessibile che consentirà alla Regione e all’Agenzia una miglior programmazione del servizio, pur garantendo l’equilibrio economico-finanziario al gestore.

Il contratto ponte garantirà inoltre la continuità del servizio in attesa dell’esito delle procedure di affidamento del servizio ferroviario Metropolitano e del servizio dei regionali, attualmente in corso secondo le modalità del confronto competitivo. Tali procedure secondo il cronoprogramma definito si concluderanno entro i primi mesi del prossimo anno.

Sono anche previsti aumenti da ricavi nel quadriennio 2017-2019 del 9% dovuti sia a incrementi da traffico (maggior utenza e maggior controllo all’evasione), sia ad un diverso ed innovativo sistema tariffario che favorisca ed incentivi l’utilizzo continuativo dei mezzi pubblici.

Il contributo regionale rimarrà stabile fino al 2019 e verrà incrementato nel 2020.

“L’obiettivo della Regione – afferma l’Assessore ai Trasporti, Francesco Baloccoè arrivare prima della scadenza del contratto ponte al nuovo assetto del sistema ferroviario, sia per il nodo torinese e l’SFM, il sistema ferroviario metropolitano, sia per il lotto dei regionali veloci con le sue adduzioni, sia per alcune linee cosiddette secondarie che potranno rientrare nelle gare integrate di bacino con il gomma o essere scorporate ed affidate a operatori diversi. Lo stesso dicasi per le linee sospese. Interventi più significativi ed innovativi saranno certamente oggetto dei contratti che scaturiranno dalle procedure di confronto competitivo”.