CONDOVE – Condove: una via per il 24 maggio e le strade della Prima Guerra Mondiale.
LE VIE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE A CONDOVE
L’evoluzione della flora e della fauna, le guerre, le culture, le religioni che si sono avvicendate hanno spesso lasciato una traccia nei nomi dei luoghi delle vie. Ritrovarle significa capire le radici sulle quali si fonda il nostro presente. Ecco che la toponomastica di un piccolo comune come quello di Condove può diventare una ricca raccolta dell’origine e del significato dei nomi di luoghi della storia e dei suoi personaggi. Attraverso i nomi si può dare spazio alla curiosità, ma anche a stimolare la riflessione storica. Chi ha mai pensato che a Condove c’è un pezzo della Prima Guerra Mondiale e i suoi protagonisti? Il 24 maggio 1915 l’Italia entrò nella prima guerra mondiale, dopo mesi di dibattiti, scontri, emozioni. Quel giorno chi la guerra l’aveva decisa si sentì sollevato. I vecchi alleati, ora nemici, accusarono l’Italia di tradimento; i nuovi alleati sperarono di sfruttare l’apertura di un altro fronte. Chi il conflitto l’aveva sognato festeggiava e correva ad arruolarsi; chi l’aveva osteggiato osservava in silenzio. Poi fu il passaggio del fiume Piave, il 24 maggio.
VIA PIAVE
La prima battaglia del Piave si svolse nel novembre 1917 al confine tra Trentino e Veneto, tra il Regio Esercito italiano da una parte e le forze dell’Impero tedesco e dell’Impero austro-ungarico dall’altra. Le truppe italiane, credute vinte e moralmente distrutte anche dagli stessi vertici militari dopo la battaglia di Caporetto opposero invece una tenace resistenza nei dintorni del monte Grappa tra le rive del Brenta e del Piave, permettendo così alla linea difensiva impostata lungo quest’ultimo fiume di continuare a resistere all’offensiva nemica, che dovette pertanto ridimensionarsi alla guerra di trincea.
VIA CESARE BATTISTI
Cesare Battisti (Trento, 4 febbraio 1875 – Trento, 12 luglio 1916) è stato un patriota, giornalista, geografo, politico socialista e irredentista italiano. Nacque il 4 febbraio 1875 a Trento nell’omonima provincia dell’Impero austro-ungarico e fu deputato al Parlamento di Vienna, dove si batté per ottenere l’autonomia amministrativa del Trentino e la nascita di un’università italiana a Trieste. Con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915 si arruolò volontario nel Regio Esercito entrando nel Corpo degli Alpini. Venne catturato processato e giustiziato per alto tradimento.
VIA IV NOVEMBRE
L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”. Il 4 novembre è allora il giorno della commemorazione dei caduti di tutte le guerre, del ringraziamento ai militari in servizio, in Italia e nelle missioni internazionali all’estero, di Festa per l’Unità Nazionale.
VIA MILITE IGNOTO
Il Milite Ignoto è un militare italiano caduto al fronte durante la prima guerra mondiale e sepolto a Roma al Vittoriano. La sua identità resta ignota poiché il corpo fu scelto tra quello di caduti privi di elementi che potessero permettere il riconoscimento. La tomba del Milite Ignoto rappresenta simbolicamente tutti i caduti e i dispersi in guerra italiani.
PIAZZA VITTORIO VENETO
La battaglia di Vittorio Veneto o terza battaglia del Piave fu l’ultimo scontro armato tra Italia e Impero austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale. Si combatté tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1918 nella zona tra il fiume Piave, il Massiccio del Grappa, il Trentino e il Friuli e seguì di pochi mesi la fallita offensiva austriaca del giugno 1918 che non era riuscita a infrangere la resistenza italiana sul Piave e sul Grappa e si era conclusa con un grave indebolimento della forza e della capacità di combattimento dell’Imperiale e regio esercito.

VICOLO ISONZO
Le battaglie dell’Isonzo furono una serie di battaglie della prima guerra mondiale combattute lungo la frontiera orientale Italo-Austriaca, nei pressi del fiume Isonzo. Sul Carso e sull’Isonzo, per la conquista di alture modeste improvvisamente diventate obiettivi strategici come il Podgora o il San Michele, l’esercito italiano perse dal maggio 1915 all’ottobre 1917 migliaia di uomini, la maggior parte nel corso delle 12 battaglie dell’Isonzo, offensive volute dal generale Cadorna nel tentativo di arrivare a Trieste.
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