Condove: le reazioni alla chiusura della banca Intesa Sanpaolo

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CONDOVE – La Banca che chiude a Condove è stata al centro dell’interesse politico, in modo trasversale. Hanno scritto sul paese della Valsusa da Roma e Torino. L’onorevole Daniela Ruffino, deputata piemontese di Forza Italia ha scritto. “Condove è un piccolo Comune, circa 4.600 abitanti. Ritrovarsi dall’oggi al domani senza uno sportello bancario può creare problemi non piccoli. Soprattutto alla parte anziana della popolazione. Dall’altra parte stanno le ragioni della strategia industriale dei grandi gruppi bancari. Sono fondate le ragioni della banca, almeno quanto lo sono quelle del sindaco di Condove. Una possibile via di compromesso può essere la creazione di un presidio bancario. Completamente digitalizzato. Nel programma di digitalizzazione più volte annunciato da questo e dai precedenti governi. Andrebbe ricompreso anche questo aspetto importante: come garantire la continuità dei servizi nei piccoli comuni attraverso la loro digitalizzazione“.

DAL CONSIGLIO REGIONALE

Secondo Diego Sarno, Partito Democratico. “Il “piano di razionalizzazione” dell’Istituto Bancario che prevede entro il 2021 la chiusura, su tutto il territorio nazionale di circa 1100 filiali del gruppo. Voglio sottolineare la necessità di mantenere il servizio nei territori periferici e montani. Sia chiaro sono favorevole alla digitalizzazione dei servizi e alla diffusione dell’homebanking. Tuttavia, si deve pensare anche a quella parte della popolazione. Gli anziani, in particolare, che non ha e, probabilmente, non avrà mai dimestichezza con le procedure on-line e che, a causa della chiusura della banca, sarà costretta ad affrontare spostamenti di 20-30 km in zone già marginalizzate come quelle montane per accedere agli sportelli bancari. Per queste persone la filiale che verrà chiusa rappresenta un punto di riferimento importante”.

BISOGNA APRIRE UN TAVOLO DI CONFRONTO

Secondo il consigliere Francesca Frediani, Movimento 5 Stelle. “La chiusura della filiale Sanpaolo di Condove toglierà un servizio fondamentale a molti cittadini, in particolare anziani, residenti in questa zona. Quanto sta avvenendo a Condove è solo l’ultimo episodio di un crescente disimpegno degli istituti di credito nei territori montani e marginali. E’ evidente che questa vera e propria “serrata” degli istituti bancari avrà come unico effetto quello di contribuire, ancora di più, allo spopolamento della montagna. Le valli della nostra Regione, da troppi anni, devono fare i conti con una costante privazione di servizi che incentiva, inevitabilmente, lo spostamento della popolazione verso le aree urbane. La Regione Piemonte non può restare ad assistere senza muovere un dito. Proporremo alla Giunta di istituire un tavolo con tutti gli istituti di credito attivi nella Regione Piemonte con l’obiettivo di evitare la desertificazione dei servizi bancari nelle valli piemontesi. La Regione ha il dovere di provare a contrastare questo fenomeno mettendo in campo tutti i propri strumenti“.

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