Condove, la protesta degli ambulanti non alimentari che chiedono di tornare a lavorare

CONDOVE – A Condove la protesta degli ambulanti non alimentari che chiedono di tornare a lavorare. Stamattina un gruppo di una quarantina di ambulanti di generi extra alimentari ha incontrato il sindaco di Condove Jacopo Suppo in piazza. “Siamo stanchi, siamo stufi e non ne possiamo più. Facciamo tanti mercati, ma questo di oggi è solo l’inizio. Perché siamo chiusi pur essendo all’aperto e non è possibile che le nostre merci siano vendute nei negozi, nei supermercati e nei centri commerciali, mentre noi siamo chiusi e moriamo di fame. Visto che ci chiudete, un sostegno deve arrivare o, se non arriva il sostegno, ci dovete fare lavorare. Noi chiediamo di lavorare. All’aperto siamo al sicuro e, visto che continuano ad arrivare le bollette da pagare, così non possiamo andare avanti“. In queste ore gli ambulanti del settore non alimentare stanno portando in giro per la provincia di Torino e per l’intera Italia la loro protesta. Un dissenso volto a sensibilizzare la politica sul fatto che non possono vendere. Il Comune di Condove in un’ottica di piena collaborazione ha dunque concordato un incontro in cui parlare e confrontarsi in modo costruttivo. Intanto ieri gli ambulanti dei mercati all’aperto hanno protestato in molte piazze italiane per chiedere l’immediata riapertura. Centinaia di commercianti hanno manifestato contro il lockdown imposto alle loro attività dal Governo. “Perché i grandi centri sono aperti e noi no?” si domandano. Chiedono l’immediata riapertura e sussidi di Stato all’intera categoria.

IN ITALIA

Già nei giorni scorsi in diverse città italiane si erano svolte mobilitazioni e proteste dei commercianti che vendono prodotti non alimentari. Ricordiamo che la vendita di prodotti alimentari è l’unica consentita in zona rossa nei mercati. Il grido di protesta in tutta Italia è “Vogliamo lavorare“. Da nord a sud chiedono di poter riaprire e di ricevere aiuti dal Governo. A Torino manifestazione davanti al tribunale. Tensioni a Roma davanti a Montecitorio, dove si erano riuniti per protestare commercianti e ristoratori. A Milano un gruppo di ambulanti si è riunito davanti alla Stazione Centrale, per chiedere immediati ristori e di poter tornare a lavorare. Idem a Napoli dove ai mercatali si sono uniti ristoratori e proprietari di bar e palestre per protestare contro l’ennesima settimana in zona rossa. Le richieste sono chiare: la riapertura immediata di tutti i mercati per tutte le categorie merceologiche. Insieme all’annullamento del pagamento suolo pubblico fino al 31 dicembre 2021. Infine un anno bianco dal punto di vista fiscale con interventi sulla parte contributiva.

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