LA COMMEMORAZIONE DI VACCHEREZZA SULLA MONTAGNA DI CONDOVE
CONDOVE – Le associazioni di Condove celebrano i partigiani caduti a Vaccherezza il 20 aprile 1945. La manifestazione prevede sabato 24 agosto la salita alla conca da Prato del Rio e la cena condivisa. Ci sarĆ un momento di canto e di racconti. Domenica 25 agosto ritorna a Condove la commemorazione a Vaccherezza. Nella conca di Vaccherezza, sulla montagna condovese, verranno anche questāanno ricordati i sedici partigiani caduti combattendo per la liberazione dal regime nazifascista. La celebrazione inizierĆ alle ore 11 con la sfilata al monumento e dopo un breve rito religioso il ricordo del presidente Anpi Condove-Caprie Gigi Giuliano e del sindaco Jacopo Suppo. L’orazione conclusiva quest’anno sarĆ del sindaco di San Giorio Danilo Bar. ĆĀ possibile pranzare nella conca con la polenta preparata da “Gli amici della montagna“, la prenotazione ĆØ obbligatoria.
LA STORIA
Il 18 aprile 1945 giunse una segnalazione su un imminente attacco dei tedeschi e dei fascisti da Caprie a Borgone. Nella comunicazione si annunciava inoltre che al rastrellamento avrebbero preso parte truppe della Divisione Alpina Monterosa. I comandanti partigiani convocarono i sottoposti esprimendo i loro dubbi circa lāautenticitĆ del messaggio. Alle tre di notte del 20 aprile ecco i i tre colpi di moschetto,Ā che indicavano lāallarme, da Mocchie, Maffiotto e dal Colle della Portia. Il secondo allarme partƬ da Rosseno, a Val Gravio e poi dallāAlpe delle Balme che scende verso la conca di Vaccherezza. Poi si udirono salire da Condove gli automezzi tedeschi. Arrivarono al bivio verso Lajetto, i soldati scesero e proseguirono a piedi verso Pratobotrile per prendere alle spalle i partigiani. I camion avanzarono poi in direzione Mocchie verso Frassinere, dove posizionarono i mortai per colpire Prato del Rio e il Belvardo. Lāattacco ebbe inizio il 20 aprile, al far del giorno: più di 5 mila uomini, tra tedeschi e alpini della Monterosa, effettuarono un imponente rastrellamento tra il Colle della Portia e il vallone del Gravio, che si rivelò una trappola mortale. Nella conca di Vaccherezza caddero anche Guido Bobba, Ferruccio Cantore; Idolo Coletto, Felice Falco, Luigi Falco, Bruno Girardi, Attilio Girardi, Secondino Giuliano e Paolo Marchis, Giuseppe Narcot e Rinaldo Vinassa.
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