CESANA TORINESE – La comunitĆ di Mollieres si ĆØ ritrovata martedƬ 17 gennaio per festeggiare SantāAntonio Abate, patrono della caratteristica frazione alpina del Comune di Cesana Torinese che si affaccia verso il Monte Chaberton. SantāAntonio Abate ĆØ il protettore degli eremiti, dei monaci degli animali domestici, del bestiame, del lavoro del contadino, del fuoco e delle malattie della pelle. Il Sindaco Lorenzo Colomb ha partecipato alla Santa Messa, celebrata dal Parroco di Cesana Torinese Don Andrea Gallizio nella caratteristica cappella dedicata al santo patrono. Allāuscita ĆØ stato distribuito il pane benedetto condividendo poi il ricordo della giornata con una foto dei residenti nella frazione.
IL SANTO
Santo Antonio Abate, detto anche sant’Antonio il Grande, sant’Antonio d’Egitto, sant’Antonio del Fuoco, sant’Antonio del Deserto, sant’Antonio l’Anacoreta ĆØ stato un abate ed eremita egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati.Ā A lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale,Ā abbĆ , si consacrarono al servizio di Dio. La sua vita ĆØ stata tramandata dal suo discepoloĀ Atanasio di Alessandria. Ć ricordato nelĀ Calendario dei santiĀ dellaĀ Chiesa cattolicaĀ e daĀ quello luteranoĀ ilĀ 17 gennaio, ma laĀ Chiesa ortodossa coptaĀ lo festeggia ilĀ 31 gennaioĀ che corrisponde, nel suo calendario, al 22 del mese diĀ Tobi.
La vita di Antonio abate ĆØ nota soprattutto attraverso laĀ Vita AntoniiĀ pubblicata nelĀ 357Ā circa, operaĀ agiograficaĀ scritta daĀ Atanasio, vescovo diĀ Alessandria, che conobbe Antonio e fu da lui coadiuvato nella lotta contro l’arianesimo. L’opera, tradotta in varie lingue, divenne popolare tanto in Oriente quanto in Occidente e diede un contributo importante all’affermazione degli ideali della vita monastica. Grande rilievo assume, nellaĀ Vita Antonii, la descrizione della lotta di Antonio contro le tentazioni del demonio. Un significativo riferimento alla vita di Antonio si trova nellaĀ Vita Sancti Pauli primi eremitaeĀ scritta daĀ san GirolamoĀ negli anniĀ 375-377. Vi si narra l’incontro, nel deserto della Tebaide, di Antonio con il piĆ¹ anzianoĀ Paolo di Tebe. Il resoconto dei rapporti tra i due santi (con l’episodio del corvo che porta loro un pane, affinchĆ© si sfamino, sino alla sepoltura del vecchissimo Paolo per opera di Antonio) vennero poi ripresi anche nei resoconti medievali della vita dei santi, in primo luogo nella celebreĀ Legenda AureaĀ diĀ Jacopo da Varazze.
Antonio nacque a Coma in Egitto (l’odierna Qumans) intorno al 251, figlio di agiati agricoltori cristiani. Rimasto orfano prima dei vent’anni, con un patrimonio da amministrare e una sorella minore cui badare, sentƬ ben presto di dover seguire l’esortazione evangelica: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi e dallo ai poveri”. CosƬ, distribuiti i beni ai poveri e affidata la sorella a una comunitĆ femminile, seguƬ la vita solitaria che giĆ altri anacoreti facevano nei deserti attorno alla sua cittĆ , vivendo in preghiera, povertĆ e castitĆ .
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