A Rivoli scoccano le frecce degli European Masters Games Torino 2019

Castello Rivoli European Games

RIVOLI – Il castello di Rivoli è il luogo da incanto per le gare di tiro con l’arco degli European Masters Games Torino 2019. Arrivano da tutto il mondo: dalla Russia, dalla Nuova Zelanda, dagli Stati Uniti, dalla Turchia, dalla Spagna, dall’Ucraina, dal Sud Africa, dalla Cina e dalla Mongolia. I quasi 7000 atleti iscritti alla IV edizione degli European Masters Games Torino 2019. L’evento realizzato in collaborazione con Regione Piemonte, Città Metropolitana, Città di Torino, Camera di Commercio, MIBAC – Ministero per i beni e le attività culturali, Turismo Torino e Provincia e International Masters Games Association. Il programma è partito oggi a Rivoli e terminerà il 4 agosto nel capoluogo piemontese e anche a Rivoli.

andrea filattiera

A RIVOLI GLI EUROPEAN MASTERS GAMES

L’assessore Andrea Filattiera, presente anche all’inaugurazione dei giochi segue le agre in città. Dopo le Universiadi, i Mondiali di Scherma e di Tiro con l’Arco, i World Masters del 2013 e i mondiali di pallavolo, arrivano gli European Masters Games a Torino. Un programma che unisse lo sport alle tante eccellenze artistiche del nostro territorio. Ad esempio il Castello di Rivoli. Al Castello di Rivoli oltre gli European Games uno scorcio particolare del Castello sono la cappella e la sacrestia.

Castello Rivoli European Games

LA CAPPELLA DEL CASTELLO

Anticipata da un piccolo vano, utilizzato come pregadio da Maria Teresa d’Asburgo-Este, la cappella, realizzata in un ambiente risalente al primo settecento. Presenta interventi pittorici di Giovanni Comandù e Pietro Cuniberti, datati 1793-94. La decorazione a finto marmo, le cornici in stucco dorato e gli intagli lignei sono ascrivibili a Giuseppe Ghigo. La piccola adiacente sacrestia presenta una decorazione molto semplice con motivi a vasi e ghirlande alle pareti. Grazie al Regesto documentario sappiamo che la cappella nel 1846 presentava. “Tre grandi porte a vetri a tre divisioni con chiambrane, fianchi laterali e soffitti superiori a cornici dorate con dipinti e sculture al zoccolo formanti 3 priez dieu”.

Vi era un “altare sagomato, dorato e scolpito, bardella di noce al naturale, pietra sacrata, con Crocifisso ed ornati di legno dorato e scolpito”. Sopra l’altare una raffigurazione “su tela dipinta ad olio rappresentante la Sacra Famiglia con cornice a grandi ornati culturali e dorati”. Attribuita a Gaudenzio Ferrari, ma invece di Girolamo Giovenone. Questa pala, oggi conservata alla Galleria Sabauda venne consegnata nel 1937 alla Città di Torino.