BUSSOLENO – Quest’anno per il Giorno della Memoria a Bussoleno sarĆ tra i protagonisti Daniele Trematore. Ecco gli appuntamenti. Il 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria ci sarĆ l’incontro alle 10 del mattino con le quattro terze della Scuola Secondaria Fermi di Bussoleno. Poi alle 15.30 nella sede dellāUnitre, l’UniversitaĢ della terza etaĢ. Gli incontri sono organizzati in collaborazione con il Comune di Bussoleno. La conferenza ha per titolo ā27 gennaio. La memoria della Shoah in Italiaā. Si partirĆ spiegando il modo in cui eĢ nato il Giorno della Memoria. Parlando anche dei problemi legati alla sua commemorazione, per poi concentrarmi sulla memoria della persecuzione nel nostro Paese.
LA RETORICA DEL RICORDO
Spiega Trematore. “Negli ultimi anni lāinsistenza sul ādovereā della memoria ha alimentato una āretorica del ricordoā che ha in parte svuotato il senso di questa giornata, trasformandola in una sorta di giornata degli ebrei. I racconti dei sopravvissuti costituiscono indubbiamente un tassello fondamentale e, sin dalla fine della guerra, hanno rappresentato una fonte imprescindibile per conoscere la tragica pagina della persecuzione, ma la memoria ā come diceva Primo Levi ā eĢ uno strumento fallace; pertanto soltanto la storia puoĢ aiutarci a comprendere la complessitaĢ della Shoah e metterci al riparo dai pericoli della negazione, ma anche della banalizzazione e della sacralizzazione, a maggior ragione oggi che la memoria degli ultimi testimoni sta venendo meno”.
LA TRAGEDIA
“In secondo luogo, questa non eĢ una giornata dedicata alla storia degli ebrei che, per citare Elena Loewenthal, in quella tragedia ci hanno messo solo i morti; ma eĢ una giornata che interroga le nostre coscienze in quanto europei e in quanto italiani. Troppo spesso, convinti che la Shoah fosse una faccenda della coscienza tedesca, ci si eĢ dimenticati quanto quella storia ci riguardi da vicino. In questo non aiuta nemmeno il testo della legge che ha introdotto il GdM in Italia che non nomina mai il fascismo quale attore della persecuzione, preferendo concentrare lāattenzione sui meriti degli italiani nell’azione di salvataggio degli ebrei”.
ATTENZIONE
“Per questo, nel GdM, ritengo doveroso concentrare lāattenzione sulle nostre responsabilitaĢ, sui ritardi della memoria e le mancate consapevolezze, per contrastare una narrazione autoassolutoria ā giaĢ ampiamente demolita dalla ricerca storiografica, ma ancora presente nel sentire comune ā che vede nellāintroduzione della legislazione antiebraica del 1938 una imposizione di Hitler ad unāItalia estranea allāantisemitismo, salvatrice di ebrei e per questo āfuori dal cono dāombra dellāOlocaustoā, secondo una nota ma superata considerazione di Renzo De Felice”.
LE LEGGI RAZZIALI
“In realtaĢ, le leggi razziali, applicate con celeritaĢ e in alcuni casi ancora piuĢ dure di quelle tedesche, furono il frutto di una decisione autonoma da parte dellāItalia fascista, che accolse passivamente quei provvedimenti. Italia che non solo legittimoĢ lo sterminio. Ma ā dopo lā8 settembre 1943 ā contribuiĢ, con la complicitaĢ della sua amministrazione e della sua polizia, ad attuarlo concretamente. E se molti ebrei furono aiutati da ābravi italianiā. Moltissimi altri furono traditi dai delatori e abbandonati in cambio di pochi soldi al loro triste destino”.
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