Avigliana: addio al reduce di Russia Ferruccio Ferreri, aveva 101 anni

(ph Unione Monregalese)

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AVIGLIANA – È mancato a 101 anni Ferruccio Ferreri, reduce dalla Russia e dalla prigionia in Siberia durante la Seconda Guerra Mondiale. Nato nel 1920 a Lisio, vissuto a Garessio era cittadino di Avigliana dall’autunno del 2021 quando era venuto ad abitare con la figlia Magda ai Bertassi. Aveva lavorato come dipendente della Lepetit fino alla pensione poi la vita divisa tra la famiglia e le sue passioni. Alla sua tragica esperienza in Russia, culminata nella deportazione in un campo di prigionia in Siberia, aveva dedicato un libro dal titolo “A cent’anni ancora ricordo. Un ragazzo garessino alla campagna di Russia”, pubblicato da Primalpe. Diceva. “È un racconto spoglio del vecchio romanticismo, della retorica del primo Novecento, e della fantasia ma, di certo, ogni avvenimento, ogni fatto, descritto magari con un po’ di leggerezza ironica, vi assicuro che l’ho veramente vissuto…”. Una cruda testimonianza della guerra.

FERRERI IN RUSSIA

Per la Russia Ferreri era partito da Novara il 24 giugno del 1942. Sarebbe arrivato al fronte ai primi di agosto, vivendo le difficoltà che le truppe italiane stavano già affrontando per scarsità di mezzi e materiale. Raccontava che all’arrivo gli venne dato un fucile modello 1891 con l’otturatore rotto e gli fu detto che avrebbe potuto recuperarne uno funzionante da solo. Poi le battaglie e l’inarrestabile avanzata Russa. Fu catturato dai sovietici con il suo reparto e internato in diversi campi in Siberia: nonostante il trattamento ricevuto dai carcerieri, raccontava, le malattie e le temperature rigidissime. Riuscì a far ritorno a casa e riprendere la vita da civile.

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