AVIGLIANA – Nel solco della tradizione il 73° anniversario della Liberazione vissuto ad Avigliana per il 25 Aprile. Con il coinvolgimento di numerosi cittadini e delle associazioni del paese. Un giorno per non dimenticare il passato, le nostre radici repubblicane, la durante la guerre civile del 1943/45 e l’esercito anglo-americano che liberò, con enormi sacrifici di uomini e mezzi l’Italia del Nord. L’orazione di Livio Pepino. Il programma ha previsto il ritrovo in piazza del Popolo, l’omaggio al Sacrario dei Caduti e la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di San Giovanni e poi, alle 11, la commemorazione presso il Monumento ai Caduti con il saluto del sindaco. Ha concluso il 25 Aprile ad Avigliana come oratore ufficiale Livio Pepino, ex magistrato. E’ intervenuta, come sempre con grande qualità, la Banda Musicale di Avigliana.
UNA FESTA VOLUTA DA UMBERTO I
Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il Re Umberto II, allora principe e luogotenente del Regno d’Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo. “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 Aprile 1946 è dichiarato festa nazionale. Sono considerati giorni festivi, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici. Oltre al giorno della festa nazionale, i giorni seguenti“. Da allora, annualmente in tutte le città italiane specialmente in quelle decorate al valor militare per la guerra di liberazione vengono organizzate manifestazioni pubbliche in memoria dell’evento. Tra gli eventi del programma della festa c’è il solenne omaggio, da parte del Presidente della Repubblica Italiana e delle massime cariche dello Stato, al sacello del Milite Ignoto.
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