Attraversando il Moncenisio: tra la grande storia e la bellissima natura una conferenza online

MONCENISIO – Nell’ambito dei Pomeriggi culturali a Moncenisio, venerdƬ 28 maggio alle ore 18 si terrĆ  l’incontro online “Attraversando il Moncenisio“, relatrice la professoressa Lucia Malengo. AttivitĆ  svolta dall’ecomuseo Le Terre al Moncenisio in collaborazione con il Comune di Moncenisio, Valle Susa Tesori e il Centro culturale Diocesano di Susa. Potrete seguirlo in diretta Facebook sulla paginaĀ https://www.facebook.com/EcomuseoMoncenisio.

LA STORIA

Durante i secoli il Colle del Moncenisio rappresentĆ² un cammino di passaggio strategico per gli uomini. Una leggenda narra che persino Annibale sarebbe passato da qui con ben 37 elefanti. Nonostante l’attuale atmosfera di pace che avvolge il visitatore. Il valico ha ancora le tracce di rapporti tutt’altro che pacifici tra Italia e Francia. Questi segnarono il periodo a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900. Quindi le sei fortificazioni ottocentesche che oggi sono meta di escursioni. Il piĆ¹ conservato, nonostante sia uno dei primi costruiti, ĆØ il forte del Roncia. L’unico visitabile e accessibile al grande pubblico, che all’interno contiene un’esposizione tematica. L’altro, ancora in discrete condizioni, ĆØ il forte del Varisello. E’ a forma di pentagono, situato all’estremitĆ  sud-est del lago e facilmente raggiungibile anche in auto, percorrendo la strada bianca che corre sulla sommitĆ  della diga. Altrettanto caratteristici, anche se ormai in rovina, sono i forti del Monte Freddo, della Turra, del Malamot e di Pattacreuse.

ORTO BOTANICO

Il lago del Moncenisio ĆØ sede di un interessante giardino botanico. La particolare combinazione di condizioni climatiche, esposizione e substrato geologico, ha permesso la conservazione di molteplici specie vegetali. Il valico alpino il privilegio di ospitare anche specie di grande interesse a livello europeo. Quelle che si possono osservare solo in poche localitĆ  delle Alpi occidentali. E’ il caso della saponaria gialla o della Carex glacialis. Quest’ultima diffusa solo nelle zone artiche, le cui uniche popolazioni delle Alpi sono state scoperte proprio al Moncenisio nel 2004.Ā Inoltre proprio qui, nel XVIĀ° secolo, alcuni botanici descrissero per la prima volta alcune specie che ancora adesso recano l’epiteto specifico “Cenisia”. Come Campanula cenisia, Viola cenisia, Poa cenisia, Pedicularis cenisia, Koeleria cenisia e Nigritella cenisia. Altre specie che hanno poi cambiato nome: Ononis cenisia, Carex cenisia, Arabis cenisia. La sua gestione fa capo al confinante Parco della Vanoise.

IL COLLE

Il Colle del Moncenisio si trova appena al di lĆ  del confine francese. E’ a 2083 metri di quota, tra una cornice di montagne imponenti. Terra di confine tra l’alta Maurienne, la val Cenischia e la Valsusa.Ā Il nome Moncenisio pare derivare dalla congiunzione delle parole Monte e ceneri. A quanto pare, infatti, vi si ritroverebbero delle tracce di un antico incendio che aveva ridotto i boschi circostanti in cenere.Ā Dalla strada di valico prende il nome anche il comune, che in francese ĆØ reso come Mont-cenis. Dopo la Seconda guerra mondiale lā€™intero colle del Moncenisio rientra nei confini francesi. La strada transfrontaliera unisce perĆ² ancora oggi Italia e Francia. Nel Bel Paese ĆØ la SS25 del Moncenisio, in territorio transalpino ĆØ denominata RD (Route dĆ©partementale) 1006. Appena oltrepassato il confine, nella Savoia francese troviamo ilĀ Lago del Moncenisio, uno specchio dā€™acqua artificiale risalente a inizio Novecento. Lā€™originale lago glaciale fu ampliato grazie a una diga costruita nel 1921, poi ampiamente rinnovata con materiale naturale nel 1968.

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