Amedeo di Savoia è morto, addio al duca d’Aosta dai Granatieri del Nucleo Valsusa

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SUSA – Nella mattinata del 1° giugno 2021 è morto, ad Arezzo, Amedeo, duca di Savoia e d’Aosta, aveva 77 anni. La notizia è stata comunicata da una nota della famiglia. Il duca era ricoverato da giovedì 27 maggio all’ospedale San Donato di Arezzo per un intervento chirurgico. A causare la  morte di Amedeo, nato a Castiglion Fibocchi, vicino a Firenze, nel settembre del 1943, è stato un arresto cardiaco.
Ricordiamo il duca Amedeo D’Aosta quando partecipò alla nostra manifestazione granatieresca e visitò la mostra allestita dal nostro museo nella Prefettura. La Galleria d’Onore della Prefettura di Torino, nell’ala destra del palazzo reale a Torino, ospitò una mostra sulla storia dei Granatieri, dalle origini ai giorni nostri, con la quale si intendeva sottolineare, nella città madre dei bianchi alamari, il 344° anniversario della costituzione del Corpo e il 90° anniversario della costituzione della sezione dei Granatieri di Torino.

A SUSA

A rendere concreto il legame esistente con la popolazione e la conservazione nelle giovani generazioni della memoria storica, una raccolta di disegni delle uniformi della Specialità realizzati dagli alunni della Scuola Media Giuliano di Susa, coordinati dallo scrivente allora insegnante di educazione artistica. Prima della sua conclusione, il giorno 12 aprile 2003, al termine di una Messa per ricordare i granatieri caduti su tutti i fronti, la mostra venne visitata dal duca Amedeo d’Aosta accompagnato dalla consorte Silvia, invitati per l’occasione dal Gruppo Croce Bianca.

CHI ERA

Nato a Firenze il 27 settembre 1943, Amedeo di Savoia-Aosta era l’unico figlio di Irene di Grecia e di Aimone di Savoia, quarto duca d'Aosta re di Croazia. La caduta di alcune bombe alleate nei pressi di Firenze, a Villa Cisterna, la residenza fiorentina di Aimone di Savoia e di sua moglie Irene, provocò il parto anticipato del futuro protagonista del ramo cadetto Savoia-Aosta, che avvenne in una stanza al piano terra considerata al riparo dai bombardamenti. Amedeo ha poi rivelato che, al momento della nascita. La madre gli fece prendere le impronte digitali dal questore di Firenze per timore che venisse rapito. Il 26 luglio 1944 su ordine di Heinrich Himmler, i nazisti deportarono il piccolo Amedeo nel campo di concentramento austriaco di Hirschegg, vicino Graz, insieme alla madre Irene di Grecia e alle due cugine Margherita e Maria Cristina.

LA LIBERAZIONE

Dopo la liberazione dal campo di concentramento di Hirschegg, avvenuta nel maggio 1945, Amedeo visse per alcune settimane in Svizzera. Prima di rientrare in Italia dove conobbe per la prima volta il padre e la nonna paterna Elena d’Orléans. In Italia, Irene e Amedeo si stabilirono a Fiesole, vicino a Firenze. Nel 1948 morì a Buenos Aires colpito da un infarto Aimone di Savoia. Padre di Amedeo, e quest’ultimo assunse il titolo ducale come capo della casa Savoia-Aosta. In seguito presta servizio militare in Marina come ufficiale di complemento di esercitazioni nell’Atlantico e nel Mediterraneo e rappresenta il nonno Umberto II, esiliato in Portogallo, in manifestazioni in tutta Italia.  Si tiene sempre lontano dalla politica, mantenendo una posizione super partes.

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