SUSA – L’Alternanza Scuola-Lavoro sta destando molte critiche e pareri discordanti. Si sta parlando di futuri scioperi e manifestazioni studentesche nel capoluogo piemontese che, a quanto preannunciano i social e i media, si scateneranno a breve. Un progetto che per molti studenti sottrae ore di studio, energie, e tempo prezioso. Un progetto che per altri ĆØ sinonimo di sfruttamento. Ma effettivamente, di cosa stiamo parlando? E cosa ne pensano i nostri studenti valsusini?
Cos’ĆØ l’Alternanza Scuola-Lavoro?
L’Ā Alternanza ScuolaāLavoroĀ ĆØ un modello di apprendimento obbligatorio che permette ai ragazzi dellaĀ scuolaĀ secondaria superiore, di etĆ compresa tra i 15 e i 18 anni, di svolgere, presso un’Impresa o un Ente del territorio, un’attivitĆ lavorativa per un totale di 200 ore da suddividere in 3 anni.
La nuova legge, entrata in vigore nel 2015 con la riforma Buona Scuola, sarĆ probabilmente integrata all’Esame di Stato a partire dal 2019; le modalitĆ sono ancora da definire.
Cosa ne pensano gli studenti del Liceo Norberto Rosa?
Abbiamo chiesto a uno studente per indirizzo di raccontarci la sua esperienza, dando spazio a opinioni personali e pareri generali riscontrati tra i coetanei.
Matteo Mangone, VA Liceo Classico
“Penso che sia un ottimo progetto, perchĆ© dĆ la possibilitĆ a tutti gli studenti di capire se una determinata strada sia quella che si possa proseguire nella propria vita. Il che ĆØ molto utile, sia per gli studenti più confusi ma anche per quelli con le idee più chiare, dal momento che possono rendersi conto, come nel mio caso, che quella strada sia effettivamente la più adatta a loro.
Anche legato allo studio è una cosa buona, perché dal momento che uno capisce quale sia la strada che vuole seguire, orienta tutti i suoi studi verso quella direzione.
In questi due anni ho avuto modo di lavorare presso l’Archivio Diocesano di Susa e presso uno studio legale di Sant’Antonino. Avevo giĆ le idee chiare, ma quest’ultima esperienza mi ha convinto maggiormente.”

P.F., Liceo Scientifico
“Trovo questo progetto inutile poichĆ© con un diploma di un liceo ĆØ quasi impossibile trovare subito un lavoro strettamente inerente al corso di studio scelto. L’unico vantaggio ĆØ che lo studente può davvero sperimentare se effettivamente l’ambito lavorativo che vuole intraprendere sia quello giusto.Ā
Il mio liceo, a mio parere, ĆØ stato molto valido nell’organizzazione, rispondendo ad ogni sorta di richiesta da parte degli studenti. Personalmente non ho lavorato in un ambito attinente al mio percorso di studi, ma ho avuto la possibilitĆ di levarmi una curiositĆ sul giornalismo e sull’editoria in generale, anche se dubito possa essere il mio impiego futuro.”
Lucrezia Bonaudo, IVFĀ Liceo ArtisticoĀ
“Mi ĆØ sembrato fin da subito un buon progetto, essendo la prima volta che ĆØ stato sperimentato nel nostro liceo.Ā Come classe, siamo andati cinque giorni alla Giunti di Firenze. E’ stato molto interessante: si ha avuto modo di unire un’uscita didattica all’alternanza scuola-lavoro. Al mattino visitavamo la cittĆ e al pomeriggio lavoravamo.Ā Senza dubbio una novitĆ positiva e una bella idea di base.
Mentre un’altra settimana l’abbiamo trascorsa a Torino a Palazzo Barolo e al MUSLI. Abbiamo illustrato un libroĀ scritto da due compagni del Liceo Classico. Mi ĆØ piaciuto molto.
Non ĆØ esattamente quello che vorrei fare in futuro, però ho imparato molto sull’editoria digitale e su come si stampano libri e manuali d’arte, come si progetta un capitolo e chi ci lavora dietro. E’ stato un arricchimento, seppur non inerente alla mia strada.”

Arianna Sobrato, VA Liceo Scienze Umane
“Penso sia un ottimo progetto. E’ utile dare una visione più ampia del mondo del lavoro e aiutare il ragazzo a capire quale strada intraprendere nel futuro.Ā
Non siamo del tutto contenti di come sia stato organizzato quest’anno, eravamo molto più soddisfatti l’anno prima. Nell’anno della terza abbiamo avuto la possibilitĆ di svolgere l’Alternanza Scuola-Lavoro durante l’anno scolastico, e questo ĆØ stato molto utile perchĆ© eravamo seguiti al 100% dalla nostra professoressa della materia di indirizzo. Veniva cosƬ fatta una vera e propria correlazione tra la scuola e il mondo del lavoro. Abbiamo avuto la possibilitĆ di affrontare precedentemente un percorso preparatorio per l’Alternanza, e arrivare in classe, discuterne, e capire insieme cosa c’era da fare.Ā
Quest’anno invece ĆØ stato diverso: facendolo a giugno, finito il tirocinio siamo andati in vacanza senza avere la possibilitĆ di sviscerare ciò che ĆØ stato fatto, cosa per noi delle Scienze Umane molto utile, perchĆ© applichiamo quanto studiato al lavoro pratico. E oltretutto abbiamo iniziato l’anno della quinta con un tirocinio ancora diverso.Ā
Nonostante questo piccolo aspetto negativo, l’alunno ha avuto comunque un campo molto vasto di scelta. La scuola viene incontro alle esigenze dell’alunno, cercando strutture private e pubbliche che possano interessare il singolo studente.Ā
Inerentissima agli studi fatti durante gli anni, l’esperienza all’asilo ĆØ stata la più bella fatta durante questi tre anni: ho avuto modo di mettere in pratica quelle cose che senza questo progetto avrei solo studiato teoricamente.Ā
Sono poi andata in Fisioterapia e in Ospedale, e seppur i posti disponibili erano pochi, la scuola ha fatto il possibile per accontentarci tutti. Sono state esperienze più osservative e meno pratiche rispetto all’anno precedente: ovviamente non mi era permesso toccare i pazienti, cosa che invece potevo fare tranquillamente con i bambini.”
