Almese: la Sagra dei Vini e dei Prodotti tipici della Valsusa con il Baratuciat

Baratuciat(ph Comune Almese)

ALMESE – Si svolgerà l’ultimo weekend di giugno da sabato 25 a lunedì 27 giugno in Piazza Martiri della Libertà ad Almese la 1ᵅ Sagra del vino Baratuciat e dei Prodotti tipici della Valle di Susa. Una tre giorni dedicata al Baratuciat e agli altri vitigni della Valsusa.Vedrà protagonisti i produttori vinicoli, quelli agricoli, i coltivatori diretti e le associazioni del territorio per rendere omaggio alla vinificazione in Valsusa e porre sotto i riflettori un patrimonio indiscusso almesino: il Baratuciat. La Sagra è organizzata dal Comune di Almese in collaborazione con Unione Montana Valle Susa e Associazione Tutela del Baratuciat e vitigni storici è dedicata al ricordo del cittadino Giorgio Falca.

LA SAGRA DEI PRODOTTI TIPICI DELLA VALSUSA

Il programma della Sagra parte sabato 25 giugno con il Mercatino dei produttori locali con i banchi dei viticoltori Baratuciat. Menù Baratuciat – presso i negozi dei commercianti sarà possibile degustare e acquistare prodotti, dolci e vini a tema Baratuciat istituzione area pedonale in piazza Martiri della Libertà. Premiazione loghi ed etichetta celebrativa a cura degli alunni dell’Istituto Comprensivo Almese, esibizioni di Tango, musica dal vivo a cura di Frati Meridiani. Domenica 26 giugno il Mercatino dei viticoltori produttori di Baratuciat, dei produttori locali e di “Gusto Valsusa” con l’istituzione area pedonale in piazza Martiri della Libertà. Arte in Vigna – pittura en plein air nelle vigne “Falca” di Borgata Tetti San Mauro, a cura di Associazione. culturale Cumalè. Poi passeggiata artistica nelle vigne insieme al CAI. Lunedì la degustazione dei vini presso la palestra dell’Istituto Comprensivo di Almese.

CONOSCETE IL BARATUCIAT?

Un po’ di storia. Il Baratuciat viene menzionato per la prima volta nel Bollettino Ampelografico del 1877, periodo in cui è coltivato essenzialmente come uva da tavola nei territori di Almese, Villar Dora, Rubiana, Rosta, Buttigliera e sulle colline di Rivoli e Villarbasse. Tuttavia, come accadde anche per altri vitigni piemontesi, le sue tracce si persero in seguito alla diffusione della fillossera, intorno al 1928.
La sua riscoperta, avvenuta in modo curioso e casuale, si deve al riverese Giorgio Falca, il quale, nel 1991, prima di abbattere un’antica vigna a pergola di famiglia che ombreggiava la casa, ne mise da parte alcune marze che affidò a un vivaista per l’innesto su vite americana (per evitare la ricomparsa della fillossera). Le marze furono messe a dimora e successivamente vinificate, avviando così una piccola produzione destinata al consumo durante i pasti in famiglia. Sono trascorsi ormai 15 anni da quando fu presentata al pubblico la prima bottiglia di Baratuciat. Il Baratuciat è un vitigno autoctono della Bassa Val di Susa che produce uva a bacca bianca.

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