AVIGLIANA – Nonostante le minacciose previsioni meteorologiche, un folto gruppo di oltre cinquanta appassionati ha risposto con entusiasmo all’invito di esplorare le pendici del Moncuni, in un percorso ad anello ideato per svelare angoli meno noti ma di grande fascino ambientale, naturalistico e paesaggistico. L’escursione, curata da Corrado Martinelli con la preziosa collaborazione di Marina Portigliatti, ha sapientemente intrecciato la bellezza dei luoghi con suggestioni storiche e culturali, toccando vestigia di archeologia industriale, un museo civico ricco di opere d’arte e imponenti massi erratici.Ā Il cammino ha inoltre rievocato pagine significative della Guerra di Liberazione e della Resistenza al nazifascismo, offrendo spunti di riflessione sui valori fondanti della Repubblica Italiana. Il punto di partenza ĆØ stato il Parco Alveare Verde di Avigliana, dove il coordinatore dell’evento, Arnaldo Reviglio, vera anima e guida di questi itinerari, ha accolto i partecipanti insieme a Claudio Ronzoni, Giampiero Salomone e Matteo Zanfabro.
Tesori nascosti tra Avigliana e Reano, tra storia, natura e memoria
Superati i timori legati al meteo, il gruppo si ĆØ incamminato lungo via Giovanni Nicol e strada del Brutto, per poi immergersi nel suggestivo viale dei tigli del Monte Piocchetto, raggiungendo la Chiesa di Sant’Agostino (luogo del cuore FAI 2020). Qui, Silvio Amprino, presidente dellāAssociazione Amici di Avigliana, ha illustrato la storia e i lavori di restauro dell’antica chiesa, un tempo appartenuta agli Agostiniani e poi ai Gesuiti, ora integrata nel Polo Sanitario dellāASL 5. I primi tratti urbani hanno offerto l’occasione per ricordare il sacrificio dei partigiani Giovanni Nicol e Franco Ferretto, entrambi tragicamente scomparsi in giovane etĆ . Addentrandosi poi tra sentieri campestri, il gruppo ha imboccato il sentiero della Blandinera, costeggiando il Golf Club Le Fronde, un tempo sede della fabbrica di esplosivi Allemandi, distrutta da un bombardamento alleato nel 1945. Proseguendo su antichi tracciati, la comitiva ha toccato la Cappella della Truna, l’imponente masso erratico Roc BufƬ e la zona prativa Arpiat, per poi inoltrarsi lungo il sentiero Ciobanu fino a raggiungere la Cappella della Madonna della PietĆ a Reano.
La cappella
Ad accogliere gli escursionisti c’erano il Sindaco Piero Troielli, Nadia Cappai, appassionata di cultura locale, e Andrea Carnino, giornalista, storico e scrittore, che ha sapientemente illustrato i tesori custoditi nella cappella: le tavole della scuola tardorinascimentale del ciclo pittorico di Pietrafitta. Queste pregevoli tele, realizzate dai migliori pittori fiorentini di fine Cinquecento su commissione di Alessandro degli Acciaiuoli, giunsero a Reano attraverso una complessa vicenda che le vide prima nella tenuta senese di Pietrafitta, poi acquistate dall’arcivescovo di Pisa Antonio Dal Pozzo e infine donate alla comunitĆ dal Principe Carlo Emanuele Dal Pozzo della Cisterna. La cappella stessa, edificata attorno a un pilone votivo con un affresco della Madonna col Cristo morto, ospita sul lato destro la monumentale tomba dei Dal Pozzo, opera di Vincenzo Vela. L’area presbiteriale espone riproduzioni fotografiche dei dipinti conservati nella vicina Chiesa Parrocchiale di San Giorgio Martire, mentre gli originali ā la āPresentazione di Maria al tempioā, la āDormitio Virginisā e lāāIncoronazione di Mariaā ā sono visibili al primo piano del museo civico (aperto gratuitamente l’ultima domenica del mese).
La cima del Moncuni
Lasciata la cappella, il percorso ha condotto gli escursionisti all’azienda vitivinicola Rhea, immersa nel verde dellāanfiteatro morenico. Il proprietario Guido Ruffino ha accolto il gruppo illustrando la storia e la filosofia dell’azienda, impegnata nella riscoperta di antichi vitigni e nella valorizzazione del territorio, paragonabile per vocazione alle Langhe e al Roero. La visita si ĆØ conclusa con una degustazione dei pregiati vini prodotti.Ā Dopo il pranzo al sacco, Roberta Maffiodo, del direttivo del CAI GEB, ha intonato con le coriste dellāANPI Partigiano di Valle Susa un commovente ricordo di Elio Pereno, partigiano aviglianese scomparso di recente. Il tempo incerto ha diviso il gruppo: una parte, guidata da Michele Petrera degli Ecovolontari aviglianesi, ha raggiunto la cima del Moncuni, mentre gli altri, sempre accompagnati dall’instancabile Arnaldo, si sono diretti verso la radura prativa del Bal di Maschi. Qui, Ilaria Salotti di āScuola per Viaā ha sapientemente descritto la magia del luogo.
Il masso erratico Pera ād le Masche
Il percorso ĆØ poi proseguito con una deviazione per ammirare il lavoro dei picapera (scalpellini) e il masso erratico Pera ād le Masche, lungo un sentiero ripulito in memoria dell’impegno ambientale di Gianfranco Salotti. La tappa successiva ĆØ stata il Vir du cher, un suggestivo punto panoramico dove Ilaria ha illustrato il ciclo dellāacqua traendo spunto da un testo del padre. Costeggiando gli antichi muretti a secco della localitĆ Ciarzoli, un tempo dedicata allāagricoltura, il gruppo ĆØ giunto a Borgo San Pietro. Qui, i partecipanti si sono riuniti per ammirare la Porta Medioevale e, dallāesterno a causa di una recente ordinanza, l’antico cimitero monumentale e l’adiacente chiesa omonima. L’ultima parte del percorso ha toccato la Porta di San Giovanni, la facciata della chiesa omonima con il campanile romanico, la Torre dellāOrologio, le mura medievali, i resti di Porta Fola in Piazzale delle Buone VolontĆ , la lapide con una poesia di Primo Levi, il monumento ai Caduti, la Chiesa della Madonna delle Grazie e l’antica scuola elementare Norberto Rosa.