NOVALESA –Ā A fine gennaio del 2026 cominceranno le celebrazioni per il 1300° anniversario della fondazione dellāAbbazia di Novalesa, un patrimonio di arte, storia, cultura e fede in Val Cenischia, di proprietĆ della CittĆ metropolitana di Torino.Ā In queste settimane si ĆØ perfezionato il passaggio di proprietĆ allaĀ CittĆ metropolitana di unāultima parte dellāAbbazia: si tratta della Cappella di Santa Maria Maddalena, che era rimasta di proprietĆ della Congregazione Benedettina Sublacense che aveva avviato mesi fa le pratiche per la donazione.Ā LaĀ cappella, giĆ visitabile dal 15 marzo scorso allāinterno del circuitoĀ Chiese a porte aperte, ĆØ un piccolo gioiello situato prima dellāingresso allāAbbazia.
La cappella di Maria Maddalena a Novalesa
Con ogni probabilitĆ edificata in contemporanea al primo impianto dellāAbbazia stessa nellāVIII secolo d.C., come testimoniano alcuni reperti archeologici e tracce di precedente frequentazione del sito, ne troviamo notizia nel Chronicon Novalicense dellāXI secolo, che la descrive.Ā LaĀ cappella era la chiesa di pertinenza degli edifici destinati allāaccoglienza delle pellegrine e delle viaggiatrici che giungevano o sostavano a Novalesa, alle quali non era concesso oltrepassare i limiti di accesso dellāAbbazia, luogo riservato ai soli uomini. Allāinterno, sono conservati due affreschi del XV secolo, appartenenti quindi a una fase successiva a quella descritta dalĀ Chronicon, che rappresentano Santa Maria Maddalena, cui si deve il nome attuale dellaĀ cappella stessa, e Santa Maria Egizia.
Maria Egizia ĆØ un esempio di monachesimo femminile: la santa, ex prostituta di origine egiziana vissuta nel IV secolo d.C., trova la fede e vaga in meditazione e penitenza nel deserto per 47 anni, durante i quali lāunico abito a coprirla sono i suoi lunghissimi capelli. E cosƬ la troviamo rappresentata nellāaffresco della cappella: i lunghi capelli sono di colore biondo e arrivano fino ai piedi, le mani sono giunte in preghiera, il viso assorto in meditazione, mentre come sfondo troviamo un paesaggio di montagne grigio-verdi e un cielo verde e azzurro, come quelli di Novalesa. Lo spazio ridotto e confinato dellaĀ cappella, situata prima dellāingresso al complesso, sembra un luogo di collegamento tra vita terrena e vita spirituale, femminile e maschile.