A Susa la Festa della Repubblica

SUSA – A Susa la Festa della Repubblica. Oggi a Susa le Associazioni Combattentistiche e d’Arma e l’amministrazione hanno ricordato l’anniversario che ricorda il passaggio dell’Italia dalla Monarchia alla Repubblica.  Si è svolta la sfilata dal Municipio alla Cattedrale di San Giusto dov’è stata officiata la Santa Messa. C’è poi stata la sfilata per le vie cittadine fino al Monumento ai Caduti dove si è reso omaggio al monumento ai Caduti di tutte le guerre. Piero Genovese ha esordito come primo cittadino con un discorso significativo.

PERCHE’ LA FESTA DEL 2 GIUGNO?

Il 2 giugno si votò il referendum dopo il quale l’Italia passò dalla Monarchia alla Repubblica. I primi risultati arrivarono solo il 4 giugno e sembravano dare in vantaggio la Monarchia. Durante la notte e la mattina del 5, la Repubblica passò in netto vantaggio e il 10, la Corte di Cassazione proclamò il risultato: 12 milioni di voti a favore della Repubblica e 10 a favore della monarchia. Sono passati 73 anni. Due curiosità. La prima Festa della Repubblica si è celebrata il 2 giugno del 1947. La tradizione vuole che la giornata venga celebrata ufficialmente nella Capitale, ma c’è stata un’eccezione: nel 1961, in occasione dei 100 anni dell’unità d’Italia, si decise di spostare la manifestazione principale a Torino.

IL REFERENDUM

A Susa la Festa della Repubblica. Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne un referendum istituzionale. Gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di stato dare al paese. Il referendum fu indetto al termine della seconda guerra mondiale. Qualche anno dopo la caduta del fascismo. Il regime dittatoriale che era stato sostenuto dalla famiglia reale italiana per più di 20 anni. Questo referendum istituzionale fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia. Il risultato della consultazione popolare con una percentuale. Venne comunicato il 10 giugno 1946, quando la Corte di cassazione dichiarò. Dopo 85 anni di regno, la nascita della Repubblica Italiana. Venendo sanzionato definitivamente il 18 giugno. Il re d’Italia Umberto di Savoia, per evitare che gli scontri tra monarchici e repubblicani, decise di lasciare l’Italia e andare in esilio.

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