A Chiusa di San Michele edizione 2018 della sagra Gusto di Meliga

CHIUSA S.MICHELE – La terza settimana di settembre ritorna a Chiusa di San Michele “Gusto di Meliga”. L’evento di promozione e valorizzazione del prodotto tipico tradizionale: il “Pan ëd Melia”. Una dodicesima edizione della manifestazione che culminerà anche quest’anno con la grande sagra. Domenica 16 settembre, con la mostra mercato dei prodotti tipici e di artigianato locale, con oltre cento espositori per le vie del paese.

Una giornata incentrata sul mais e su cultura e tradizioni ad esso legate, che negli ultimi anni ha assunto una rilevanza sempre maggiore. Arrivando a portare in paese diverse migliaia di persone. Nell’occasione si potrà assistere alle dimostrazioni di sgranatura della meliga con i macchinari di un tempo. Anche ammirare la rappresentazione di antichi mestieri messa in scena dall’associazione “I vej mestè” di Barge. Sarà poi possibile ammirare l’esposizione di trattori d’epoca. Anche assaggiare il “Pan ëd Melia” e tanti altri prodotti tipici della Val di Susa nei diversi punti degustazione.

SERATA CULTURALE

Molti anche gli appuntamenti culturali in programma nella giornata, dalla mostra della fotografa Gabriella Allasio, alle aperture straordinarie e gratuite del museo “Tradizioni di vita contadina” e del planetario, con proiezioni commentate della volta celeste e la visita, con guida, ai siti della Ex Cappella di San Giuseppe. Gli eventi legati alla manifestazione partiranno però mercoledì 12 settembre, con la serata culturale “Quale futuro per il prodotto tipico locale?”. Dalle ore 21, presso il salone polivalente di via General Cantore, sarà possibile ascoltare gli interventi di Alessandra Maritano, giornalista e presidente del Civico Museo Etnografico di Pinerolo.

LE PASTE DI MELIGA

Le paste di meliga del Gusto di Meliga di Chiusa San Michele (in piemontese paste ‘d melia) sono un biscotto frollino tipico del Piemonte. In particolare, del cuneese, del biellese e bassa Valsusa. Sono dolci a base di farina di frumento, farina di antico mais piemontese (melia o meira in piemontese), burro, zucchero, miele, uova, e scorza di limone. Di origine antica, si vuole che siano nati per necessità di fronte ad un cattivo raccolto che aveva fatto salire alle stelle il prezzo del frumento. I fornai cominciarono quindi a mescolare il fior di farina, oggi definito farina 00. Anche con il fumetto di mais, cioè con la farina ricavata dal mais macinata finissima, del tipo non utilizzabile per la polenta ma destinata a confezionare dolci. La peculiarità della macinazione molto fine favorisce la realizzazione di un biscotto dal gusto particolarmente definito e di struttura molto friabile.

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