A Caselette si festeggia il 25 Aprile, la Festa della Liberazione

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CASELETTE – Il paese ha celebrato la Festa della Liberazione del 25 aprile. A cominciare dalla Messa in suffragio di tutti i Caduti alla Cappella San Giovanni. Poi il ritrovo presso il Comune con la partenza del corteo che ha attraversato via Alpignano e via Roma per giungere davanti al cimitero. Il sacerdote ha recitato le preghiere di rito prima di un breve momento di raccoglimento davanti alla Stele cimiteriale. Poi la cerimonia è proseguita al monumento dei Caduti. E’ stato eseguito l’Inno Nazionale, l’Alzabandiera con la posa della corona per i Caduti. E’ stato il Corpo Musicale di Caselette a suonare vari brani tra i quali “Bella Ciao”, Fischia il vento” e Preghiera degli Alpini”. Tra tanti cittadini presenti e tutte le Associazioni caselettesi, è stato Luciano Rosso, presidente Anpi, a leggere uno ad uno i nomi dei Caduti, prima del suo intervento nel quale ha ricordato l’importanza ancora oggi del 25 aprile: “A 72 anni dalla Liberazione, ma anche un anno particolare perchè ricorre il 70esimo anniversario della nascita della nostra Costituzione, “donataci” dall’eroico sacrificio dei partigiani uniti, aldilà dei colori politici, nella vittoriosa lotta al fascismo ed al nazismo”.

IL SINDACO

Molto sentito anche l’intervento dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Caselette sul significato del 25 Aprile. Con la conclusione affidata al discorso del sindaco Pacifico Banchieri: “Festeggiamo la Liberazione, festeggiamo la libertà, si tratta di un giorno che ha un valore immenso per la nostra nazione. Difficile oggi spiegare perchè è importante festeggiare la libertà, ma come disse Pietro Calamandrei, uno dei padri fondatori della nostra nazione, è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale, quando comincia a mancare”, poi il primo cittadino ha voluto dedicare la festa alle donne: “Al loro ruolo fondamentale nella Resistenza italiana, in un momento storico nel quale la cronaca quotidiana evidenzia l’aumento esponenziale della violenza scellerata sulle donne”. Poi la conclusione: “Tocca a noi onorarne la memoria e raccogliere il testimone per promuovere e alimentare un sistema giusto ed equo che ci renda tutti uguali in diritti e dignità”.

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