25 Aprile, il sindaco di Villar Dora scrive ai suoi concittadini

Savino Moscia

VILLAR DORA – 25 Aprile, il sindaco di Villar Dora, savino Moscia, scrive ai suoi concittadini. “Carissime concittadine e concittadini, è una giornata particolare il 25 aprile del 2020. È una data storica cosi come lo è stata quel 25 aprile del 1945, del secolo passato. Un popolo che sembrava ubriaco delle parole di Benito Mussolini, duce d’Italia per un ventennio. Un popolo che quel giorno di aprile con l’ingresso nella Roma Capitale delle forze di liberazione delle truppe alleate, con un lampo di luce riscoprì il piacere della libertà. Non solo fisica ma di pensiero. La democrazia, il diritto a partecipare alla vita del Paese non come sudditi ma come cittadini consapevoli delle proprie idee. Con quella scelta prendono vita 70 anni di pace, progresso e di crescita economica. Un periodo unico nella storia moderna in cui ai figli è assicurata una vita migliore di quella dei genitori. Settanta anni fantastici in cui tutti gli uomini possono accedere all’essenza della libertà. La possibilità di realizzare i propri sogni, attraverso il diritto all’istruzione, i diritti sindacali, l’assistenza sanitaria estesa a tutti al di sopra di ogni ceto, età o pensiero politico“.

IL DIRITTO ALLA LIBERTÀ

L’ottanta per cento degli italiani è proprietario di casa. Oltre il sessanta per cento può permettersi una vacanza durante l’anno. Più del cinquanta per cento viaggia al di fuori dei confini nazionali. Insomma nonostante la grande crisi economica che stiamo vivendo, godiamo ancora di una buona qualità della vita, con uno stato sociale e assistenziale, certamente migliorabile, che pochi Paesi possono vantare. Ci sono purtroppo ancora sacche di povertà in conseguenza di una distribuzione non equilibrata della ricchezza e del benessere sociale. La disoccupazione giovanile, l’instabilità politica e sociale, la grande migrazione dei paesi poveri ci spaventa. Perché crea un’incertezza dovuta alla incapacità di gestire il nostro futuro non partecipando ai cambiamenti reali che un Paese progredito ed evoluto realizza in conseguenza della propria storia. Tutto questo, amici villardoresi, perché il venticinque aprile di settanta anni fa un popolo partigiano, stanco di pensare con le idee di un altro e del sacrificio di sangue dei giovani italiani, decise di riprendersi il diritto alla libertà, il diritto alla consapevolezza, il diritto ai propri dubbi.

NEL DUBBIO VORREI VIVERE LA MIA VITA

La lettera del sindaco di Villar Dora in occasione del 25 Aprile prosegue. “Nel dubbio vorrei vivere la mia vita” scriveva la poetessa Giorgina Nurisso. La libertà ha il dubbio nella sua essenza. Senza il dubbio nascono i fanatismi e l’esigenza di seguire l’uomo solo al comando, da qualsiasi arcobaleno politico possa arrivare la promessa della felicità. Perché, vedete, il nostro 25 aprile è portatore di un nuovo illuminismo. Quel pensiero filosofico che mette in condizione tutti gli uomini di valersi del proprio intelletto facendo a meno della guida di un altro. Ognuno abbia il coraggio di servirsi della propria intelligenza, tanto ci insegna. Il pensiero unico è un atto di pigrizia sociale che accontenta chi impone un progetto non chi, invece, lo propone per condividerlo. Questo è il rischio che noi dobbiamo accettare facendo nostro il senso di quel venticinque aprile del secolo passato. Imparare dai nostri dubbi facendo nostra l’idea che il venticinque aprile è tutti i giorni degli anni che viviamo, partecipando con i nostri dubbi a quell’infinito dibattito che è la ricerca della Democrazia con La D maiuscola. Ed eccoci qui ai giorni nostri, al nostro 25 aprile del 2020 diventato storico senza che lo volessimo tale, a piangere i nostri morti, i nostri medici e infermieri, i nostri partigiani della libertà sacrificati per fronteggiare un nemico invisibile e offrirci una nuova speranza, un nuovo inizio”.

UN ALTRO NEMICO

In occasione del 25 Aprile il sindaco di Villar Dora conclude. “Un altro nemico che, con violenza e prepotenza, ci colpisce e attacca nelle nostre certezze rendendoci più fragili e vulnerabili. Il timore per la salute dei nostri cari, l’ansia di perdere il lavoro, la preoccupazione per la tenuta dell’economia nazionale stanno condizionando la nostra società, seminando paura e angoscia, prospettando un futuro più incerto e più povero. Questo è il libro già scritto dalle epidemie che storicamente si abbattono sull’umanità. E in parte sarà così, non perché vinti o rassegnati, ma perché ogni guerra di liberazione richiede tempo per preparare e organizzare una Resistenza. Con lo stesso spirito dei nostri padri, difendendo i nostri anziani e i nostri figli, con la solidarietà di cui siamo capaci come popolo e comunità villardorese, sostenendoci l’uno con l’altro. Per vincere di nuovo – insieme – il diritto a un futuro di crescita sociale e di riscoperta dei valori della solidarietà che il nostro 25 aprile quotidiano saprà insegnarci. Viva l’Italia, viva il Piemonte, viva Villar Dora!”

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25 APRILE 2020

IL DISCORSO DEL SINDACO SAVINO MOSCIA

Gepostet von Comune di Villar Dora am Samstag, 25. April 2020