SUSA – Il movimento No TAV ha invaso pacificamente le vie di Susa questo pomeriggio, culminando in un gesto simbolico di forte impatto: la chiusura con nastro bianco e rosso della stazione ferroviaria locale. La marcia popolare indetta dal Coordinamento pendolari Valsusa e sostenuta da numerosi cittadini e comitati, ha raggiunto lo scalo ferroviario per manifestare con forza la propria opposizione al progetto di realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione TAV. Lo slogan “Difendiamo la piana di Susa! No alla chiusura della stazione!” ha risuonato tra i manifestanti, esprimendo una duplice preoccupazione. Da un lato, la difesa del territorio e dell’ambiente della Val di Susa, da sempre al centro della battaglia contro il TAV. Dall’altro, una nuova e concreta minaccia che incombe sulla quotidianità degli abitanti: la potenziale chiusura della stazione di Susa qualora il “progetto mortifero” dovesse concretizzarsi.
Bloccata simbolicamente la Stazione di Susa contro il TAV
Le ragioni della protesta sono chiare e sentite. Come sottolineato dal Coordinamento pendolari Valsusa, la chiusura della stazione rappresenterebbe un grave colpo per la comunità locale. “Gli e le abitanti della valle perderebbero la possibilità di spostarsi e di raggiungere il paese di Susa, il suo ospedale e i suoi istituti scolastici,” si legge in una nota diffusa dagli organizzatori. Un’eventualità che isolerebbe ulteriormente la valle, rendendo più difficoltosi i collegamenti essenziali per la vita di tutti i giorni. La manifestazione odierna è solo l’ultimo atto di una lunga e tenace resistenza portata avanti dalla popolazione della Val di Susa contro un’opera considerata dannosa per l’ambiente, per l’economia locale e per la qualità della vita degli abitanti. Il gesto simbolico della chiusura della stazione vuole richiamare l’attenzione sulle concrete ripercussioni che il TAV potrebbe avere sulla mobilità e sull’accessibilità ai servizi fondamentali per la comunità. Il nastro bianco e rosso che sigilla simbolicamente l’ingresso della stazione è un monito chiaro: la Valsusa non intende rinunciare alla propria stazione, un nodo cruciale per la vita della valle.