Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 69)
17 C
Susa
martedì, 29 Aprile 2025

I vaccini: normativa, rischi, controindicazioni e pregiudizi

Dalla loro scoperta i vaccini rappresentano per la Sanità pubblica uno strumento di prevenzione di massa: se oggi non esistono più alcune malattie, per esempio il vaiolo è anche grazie alla diffusione delle vaccinazioni che, interrompendo la catena epidemiologica, hanno interrotto la proliferazione dei virus ad oggi debellati.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS aggiorna periodicamente le raccomandazioni per le vaccinazioni ed i loro tempi di somministrazione e/o di richiamo; queste elaborazioni costituiscono solo delle guide per i responsabili nazionali dei piani di vaccinazione che vanno adattate alle esigenze e alla realtà locale.

La vaccinazione può quindi essere definita una delle più grandi scoperte mediche mai fatte dall’uomo.

In Italia le vaccinazioni furono introdotte verso la fine del 1800 sulla spinta delle esperienze acquisite in Europa e nel nostro Paese con il vaccino contro il vaiolo e le ricerche sui batteri di Pasteur e Koch.
La prima vaccinazione ad essere introdotta fu, appunto, quella antivaiolosa, resa obbligatoria dalla legge CrispiPagliani nel 1888. Nel 1939 venne resa obbligatoria la vaccinazione antidifterica entro i primi due anni di vita.

Le nuove vaccinazioni obbligatorie

La nuova legge sui vaccini è stata approvata definitivamente nell’estate 2017. Con l’obiettivo di innalzare i livelli di copertura vaccinale ormai troppo bassi per molte vaccinazioni, ha innalzato a 10 i vaccini obbligatori. Si tratta di:

  • anti-poliomelitica;
  • anti-difterica;
  • anti-tetanica;
  • anti-epatite B;
  • anti-pertosse;
  • anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
  • anti-morbillo;
  • anti-rosolia;
  • anti-parotite;
  • anti-varicella.

Rimangono fuori dall’obbligo, ma eseguibili volontariamente, altre vaccinazioni:

  • anti-pneumococcica;
  • anti-meningococcica C (in forma monovalente, o tetravalente ACWY)
  • anti-meningococcica B;
  • anti-rotavirus;
  • anti-HPV.

Tutte queste vaccinazioni sono offerte in modo attivo e gratuito dai servizi vaccinali.

Che cosa succede oggi se un genitore non vaccina il proprio figlio?

Per bambini e ragazzi da 0 a 16 anni, la mancata esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie comporta il pagamento di una multa da 100 a 500 euro. Tra 0 e 6 anni, inoltre, c’è il divieto di ingresso in asili nido e scuole d’infanzia.

Per bambini e ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo, primarie, secondarie e primi due anni delle superiori non è invece previsto il divieto di accesso a scuola.

I bimbi che frequentano le scuole dell’obbligo e non possono essere vaccinati per documentati motivi di salute verranno inseriti in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati.

La presentazione della documentazione è requisito di accesso.

Le famiglie con figli che frequentano servizi educativi per l’infanzia o scuole dell’infanzia, incluse quelle private non paritarie, hanno dovuto presentare la documentazione richiesta entro l’11 settembre 2017.

In caso di autocertificazione, è confermato che la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni dovrà comunque essere prodotta entro il 10 marzo 2018.

Sempre in caso di autocertificazione il minore avrà accesso ai servizi, ma entro il 10 marzo 2018 dovrà pervenire alla scuola un’idonea documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie. In caso contrario il minore non potrà più accedere ai servizi. La circolare precisa, comunque, che, se il genitore,tutore o affidatario non ha presentato la documentazione richiesta entro l’11 settembre 2017 o, nel caso di dichiarazione sostitutiva della documentazione, entro il 10 marzo 2018, il minore non in regola con gli adempimenti vaccinali ed escluso dall’accesso ai servizi rimarrà iscritto ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia e sarà nuovamente ammesso ai servizi, successivamente alla presentazione della documentazione richiesta.

In ogni caso, la mancata presentazione della documentazione nei termini sarà segnalata, entro i successivi 10 giorni, alla ASL territorialmente competente che avvierà la procedura prevista per il recupero dell’inadempimento.

L’immunizzazione contro le infezioni

Come funzionano i vaccini? L’esposizione ad una piccolissima quantità di agenti infettivi inattivati, virus o batteri, che mimano l’infezione naturale senza provocare malattia attiva il sistema immunitario che sarà pertanto in grado di eliminare l’agente infettivo nel momento in cui il soggetto immune è esposto al contagio.

Le malattie evitabili con i vaccini, per la loro gravità, hanno provocato epidemie nel passato con milioni di morti e di disabili, principalmente fra i bambini. Basti pensare al vaiolo e alla poliomielite che, ancora negli anni ’60, erano causa di oltre 40.000 invalidi in Italia; tuttavia, finché una malattia non è totalmente scomparsa, il germe resta in circolazione e all’improvviso la malattia  potrebbe nuovamente dilagare.
I dati confermano che i benefici del vaccino, superano di gran lunga i gravi rischi dell’infezione naturale.

Cosa può accadere dopo la vaccinazione ?

Come tutti i farmaci, anche i vaccini possono causare reazioni avverse, ma gli effetti avversi da vaccinazione sono inferiori a quelli di tutti i farmaci -1:1.000.000-.

Contrarre le malattie infettive gravi, prevenibili con la vaccinazione è molto più pericoloso che vaccinare il bambino, certo che non possiamo non ricordare come la nostra generazione- chi scrive è nata negli anni 70- abbia, nella maggiornaza dei casi, superato tutte le malattie infettive allora non soggette a vaccinazione preventiva, senza alcun problema, almeno se consideriamo i bambini nati sani, senza alcuna patologia cronica o genetica. Anzi, era credenza comune all’epoca, che se il fratello maggiore aveva contratto una malattia infettiva fosse necessario tenerlo vicino ad altri fratelli o cugini in modo che si ammalassero a loro volta e “rinforzassero così il sistema immunitario”.

Ci sono persone che non possono fare le vaccinazioni?

I bambini che non possono essere vaccinati perchè affetti da gravi patologie si avvantaggeranno dalla protezione in ambienti come asili, scuole, comunità in genere, nei quali il rischio di malattia infettiva è ridotto al minimo poichè i propri coetanei sono tutti vaccinati.
Quindi vaccinare estesamente è anche un contributo di solidarietà che la comunità offre a chi è esposto a gravi complicazioni per una malattia infettiva dell’infanzia.

Controindicazioni

L’OMS ha individuato le seguenti controindicazioni alle vaccinazioni:

  • Malattie acute febbrili
  • Disordini immunitari

Non costituiscono controindicazioni:

  • Allergie, precedenti familiari di convulsioni, trattamenti in corso con antibiotici, dermatosi, eczema, infezioni cutanee localizzate, malattie croniche cardiache, polmonari, al fegato e ai reni, ittero neonatale, malnutrizione, allattamento al seno

Correlazione tra vaccino trivalente e autismo

Nato dallo studio che il medico inglese Andrew Wakefield effettuò su 12 bambini autistici, il testo fu ufficialmente ritirato dalla rivista nel 2010, perchè Wakefield, espulso dall’ordine dei medici inglese, aveva ricevuto 500 mila sterline da un avvocato specializzato in cause contro le case farmaceutiche.
L’articolo è ancora oggi citato da siti e organizzazioni contro i vaccini, oltre che da diverse sentenze di tribunali italiani a favore di genitori di bimbi malati. La ricerca fece abbassare subito drasticamente le percentuali di vaccinati in Gran Bretagna.

La scienza conferma che l’inizio dei sintomi dell’autismo coincidono con l’età di somministrazione dei vaccini, ma è stato dichiarato dall‘OMS nel 2014 che l’autismo NON è causato dai vaccini.

Per verificare una relazione causale è necessario uno studio su 2 popolazioni: una vaccinata ed un’altra non vaccinata.
Si confronta la frequenza dell’evento nella popolazione vaccinata e in quella non vaccinata chiamata “gruppo di controllo”. Se la frequenza dell’evento nella popolazione vaccinata non è superiore a quella nella popolazione non vaccinata, si può concludere che si tratta di un evento non legato al vaccino.

L’autismo ha raggiunto proporzioni epidemiche. Con una diffusione di 1 su 110 negli Stati Uniti, 1 su 64 in Inghilterra e RegnoUnito, e numeri simili in molti altri paesi, è evidente una situazione di pericolo per le future generazioni. Integrando i dati qui presentati,  un’ ipotesi è che l’autismo sia il risultato di difetti genetici, con l’effetto contributivo dell’età avanzata dei genitori, e/o infiammazione del cervello. L’infiammazione potrebbe essere causata da un gran numero di agenti tossici  ambientali, infezioni e comorbidità in soggetti geneticamente  predisposti ai disordini dello sviluppo.

Comuni pregiudizi

Le malattie infettive stavano già scomparendo, prima dell’introduzione delle vaccinazioni, grazie alle migliorate condizioni di vita e di igiene.

I dati ci dicono il contrario, infatti se consideriamo la difterite dal 1900 al 1940 venivano segnalati tra i bambini 30.000 casi/anno, con 1.500 decessi. L’uso su larga scala della vaccinazione ha consentito una rapida diminuzione del numero di casi e la difterite è ormai in Italia una malattia rarissima: tra il 1990 e il 2000 = 5 casi, di cui uno importato dall’estero.

Se invece parliamo di poliomelite, secondo l’OMS, dall’iniziativa globale di eradicazione della poliomielite nel 1988, 5.000.000 di persone che oggi camminano, sarebbero paralizzate.

Eppure, nonostante le rassicurazioni, i dubbi per molti neo genitori restano. Sarà la storia, come sempre, a fornirci nuove risposte, speriamo al più presto chiare e definitive.

Ultimi articoli

Ultimi articoli