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domenica, 13 Luglio 2025

Un nuovo prete di Giaveno: sabato 14 giugno l’ordinazione di Guglielmo Besselva dal cardinale Repole

GIAVENO – Sabato 14 giugno presso la Cattedrale di Torino, il cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, presiede la Messa per l’ordinazione presbiterale del diacono Guglielmo Besselva. Guglielmo ha ricevuto l’ordinazione diaconale il 17 novembre 2024 sempre per le mani dell’Arcivescovo. La comunità diocesana si unisce nella gioia e nella preghiera fraterna per il dono di questo nuovo sacerdote. Di seguito un ritratto biografico di Guglielmo a cura di don Giorgio Garrone, rettore del Seminario di Torino: “Giunto all’età di 38 anni, il diacono transeunte Guglielmo il prossimo 14 giugno alle 10, presso la nostra Cattedrale, attraverso l’imposizione delle mani dell’arcivescovo Roberto, riceverà l’ordinazione presbiterale. Nato e cresciuto nella frazione Giuè, a pochi chilometri dal centro di Giaveno, battezzato nella chiesa di San Giacomo all’Indiritto di Coazze dall’amico di famiglia e allora parroco, don Giovanni Gili, ha ricevuto la prima formazione catechistica presso la parrocchia di Santa Maria del Pino in Coazze.

Un nuovo prete di Giaveno: Guglielmo Besselva

In questo ambiente di vita, caratterizzato dall’austera bellezza di quelle montagne, Guglielmo ha imparato fin da bambino, a contatto con una natura poco antropizzata, a contemplare. Ha imparato a contemplare i volti amati delle persone che hanno avuto cura della sua vita e della sua fede: i genitori, le suore del Cottolengo incontrate all’asilo, i preti e le persone a servizio di quelle piccole comunità cristiane dell’Indiritto di Coazze e di Forno di Coazze. Comunità piccole nei numeri e forti nel testimoniare una fede operosa, concreta, senza retorica. Un pellegrinaggio a Medjugorje, compiuto all’età di 16 anni, segna il passaggio. Da quella esperienza Guglielmo torna con la consapevolezza che tutto ciò che ha contemplato nei primi anni di vita ha una sorgente, non viene da un indefinito nulla, ma si rivela come Presenza viva. Attraverso la potente intercessione della Vergine, il suo cuore comincia ad ardere e a stento prova a soffocare una voce che lo chiama a scelte importanti, anche definitive. L’esperienza con i monaci di San Paolo Eremita presso il Santuario della Nostra Signora di Lourdes al Selvaggio, l’ingresso nel mondo del lavoro, prima come camionista e poi come pasticcere, danno forma al cristiano maturo che conduce una vita buona e ordinaria“.

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