L’incremento del turismo estivo in Piemonte in montagna all’insegna della vacanza “slow & low cost”

I dati 2016 del World Travel and Tourism Council confermano che l’Italia è il quinto Paese più visitato al mondo, preceduto da Francia, Stati Uniti, Spagna e Cina; la nostra industria turistica vale 70,2 miliardi di euro (4,2% del Pil) che salgono a 172,8 miliardi di euro (10,3% del Pil), se si aggiunge anche l’indotto e sono circa 2,7 milioni i lavoratori del comparto.

Nella classifica delle regioni italiane più visitate, il primato spetta al Veneto con 63,2 milioni di presenze, la Toscana con 44,3 milioni e la Lombardia con 37,8 milioni.

Il Piemonte è solo all’undicesimo posto con oltre 13,6 milioni, ma con buone prospettive di crescita e grandi potenzialità forse ancora poco sfruttate.

Per quanto riguarda invece la distribuzione percentuale delle presenze turistiche nelle province piemontesi risulta in testa Torino con il 48,8% del dato complessivo regionale e, a seguire, vi sono Verbano-Cusio-Ossola (19,5%), Cuneo (12,4%), Novara(7,8%) e Alessandria (5,0%).

Nelle valli torinesi si sono riaperte le seconde case che erano sbarrate da tempo, le famiglie hanno ricominciato a scegliere le vacanze slow, probabilmente per l’effetto post crisi economica, ma ci piace pensare che sia una riscoperta del tempo che scorre lento, della natura, delle passeggiate lontano dall’afa della città.

In quest’estate nei comuni dell’Alta Valsusa dai dati di Acea, la società che gestisce l’acquedotto,  si nota che i consumi di acqua sono cresciuti del 60% rispetto al 2014; a luglio si è utilizzato il 60% di acqua in più rispetto a maggio; ad agosto il 100%, dati che si spiegano sia per il gran caldo sia perché ci sono più case aperte, occupate da almeno 35-40 mila persone, tre anni fa si viaggiava sulle 25 mila. 

Il parere di Valter Marin e di Piero Nurisso, presidenti delle due Unioni Montane dell’Alta Valsusa

“È un fenomeno che notiamo da un paio di anni” conferma il sindaco di Sestriere Valter Marin. “Ciclisti, escursionisti: c’è stato un incremento non indifferente. E il fatto che siano per lo più piemontesi e liguri conferma che, oltre all’aumento dei turisti che è costante, ad agosto verifichiamo una presenza massiccia di proprietari di seconde case”.

Seconde case che però non ci solo solo nelle grandi stazioni. Come conferma Piero Nurisso, presidente dell’Unione Montana Alta Valsusa:  “Anche i piccoli Comuni come Gravere, il mio, o Chiomonte, come la stessa Unione Montana, hanno le casse vuote, ma devono strutturare servizi per dieci volte i residenti. anche se poi queste abitazioni restano vuote per quasi tutto l’anno.

È stato forse un errore storico che un po’ tutte le valli vicine a Torino pagano. E purtroppo a oggi non si riesce a trattenere nei Comuni la totalità dell’IMU. Per fortuna su questo si è aperto uno spiraglio grazie proprio ai comuni turistici della Valsusa che hanno ricorso contro questo provvedimento perequativo dello Stato.

Ma per valorizzare le seconde casea fini turistici almeno per 3/4 mesi all’anno dove non ci sono piste da sci serve un progetto turistico unitario e una offerta complessiva ai diversi pubblici che tenga conto di tutto il territorio e anche la volontà dei proprietari. Va bene il caldo, ma il tempo dei cosiddetti villeggianti non c’entra più col turismo moderno”.

Le temperature torride e l’esigenza di risparmiare sulle vacanze – l acri sei c’è ancora e si fa sentire – portano i turisti in montagna e alcune località ben amministrate hanno investito, fatto promozione, scommesso sullo sport, sull’escursionismo. E ora raccolgono qualche frutto anche se magari solo di visitatori e sportivi della domenica.

L’intervento di Beppe Gandolfo, giornalista del TG5: “Manca ancora al turismo piemontese ancora la capacità di fare davvero sistema”

Sul tema turismo oggi si esprime in suo intervento il giornalista  Beppe Gandolfo, volto torinese e piemontese del TG5 che sottolinea come si possa e si debba fare certamente di più. E che il problema è la incapacità dei territori di fare squadra su area vasta. Se diciamo Trentino, il concetto subito è chiaro.

In Piemonte il turismo è cresciuto, e parecchio. Ma la strada è ancora lunga e la scalata in classifica assolutamente possibile. Occorre, però, cambiare rotta e fare maggiormente sistema. Se andate in Provenza nessuno vi chiederà dove siete stati: basta dire Provenza.

Da noi invece prevale ancora il campanilismo. Quando realizzo un servizio televisivo sulla montagna, per esempio da Bardonecchia, mi arrivano le velate critiche da parte degli operatori di Limone Piemonte.

Se parlo della Fiera del Tartufo immediatamente c’ è chi protesta perché non parlo di marroni, nocciole, formaggi o altri prodotti piemontesi.

E dire che il Piemonte ha tutto: la montagna e i laghi, le colline e le residenze sabaude, l’ enogastronomia e la cultura …siamo fra i migliori al mondo. Basterebbe imparare a fare sistema, a lavorare insieme, a superare i campanili. Diventiamo tutti noi i primi sponsor del Piemonte e vedrete che, pian piano, scaleremo la classifica e abbandoneremo quel desolante undicesimo posto”

Beppe Gandolfo alla Libreria Panassi di Susa

Beppe Gandolfo alla Libreria Panassi di Susa