A Rivoli rassegna a Teatro: “Una serata…come viene”

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RIVOLI – Al Teatro San Paolo giovedì 10, venerdì 11 e sabato 12 ottobre sul palco: “Una serata…come viene“. E’ uno spettacolo unico nel suo genere, dove non esiste testo e la “serata” sarà come viene, all’impronta. Sarà il pubblico a scegliere l’argomento votando prima dell’ingresso in sala. Da quel momento potrà accadere di tutto. Forse pezzi nuovi per il futuro, forse pezzi storici rivisitati, forse pezzi nuovi improvvisati all’istante.“L’unica cosa certa è che ci sarà da divertirsi, stando insieme nel mio salotto, come fossimo a casa in una serata goliardica tra vecchi amici.”  Così spiega il regista Marco Cavallaro.

L’IMPROVVISAZIONE

L’improvvisazione teatrale è una forma di teatro dove gli attori non seguono un copione definito, ma inventano il testo improvvisando estemporaneamente. Questa tecnica comporta un grado di interazione con il pubblico commisurato alla perizia tecnica degli attori. Nell’arte della recitazione, le improvvisazioni costituiscono le varianti al copione e/o al canovaccio non contenute nel testo sottoposto alla revisione di “superiori” come Carlo Borromeo, il grande controriformatore. È nella reazione alla richiesta di controllo preventivo dei testi da mettere in scena, avanzata da costui, che si può situare il vortice originario della commedia dell’arte con la quale i comici italiani assunsero il primato in Europa.

Fin da Aristofane abbiamo tracce di questa tecnica, al tempo legata principalmente alla commedia ed al teatro popolare. Portata agli estremi da Plauto e dall’istrione. La tecnica dell’improvvisa diventò fondamento della commedia dell’arte con le recite “a soggetto”. Tanto da diventare, con l’uso del canovaccio, la caratteristica fondamentale della tecnica recitativa professionale. Tale tecnica era fondata su potenti mnemotecniche di origine medievale. È noto che una compagnia di attori italiani si esercitava di continuo a ritenere a memoria i testi che poi fingeva di improvvisare. È l’esatto opposto dello spontaneismo, che è solo l’effetto che i comici dell’arte ottenevano sul proprio pubblico, incastonando frammenti di contemporaneità in schemi drammatici tratti dalla tradizione classica e perfettamente conosciuti e provati infinite volte, tanto da sembrare spontanei e naturali.