Tav in Valsusa cantiere di Salbertrand, Pro Natura “No alle compensazioni, l’area deve essere bonificata”

salbertrand amianto

Lettera del 7 luglio sulle compensazioni TAV in Valsusa al cantiere di Salbertrand.

SALBERTRAND – Ci è giunta, per la verità non certo inattesa, e ci ha creato molte perplessità e ritardi, la notizia che il Comune di Salbertrand, con provvedimento della Giunta Comunale, ha deliberato positivamente l’approvazione dello schema di Convenzione fra la Regione Piemonte e il Comune stesso, circa “le regolazioni dei rapporti inerenti l’attuazione e la realizzazione degli interventi di cui alla delibera CIPE della nuova linea ferroviaria TO-Lione”. Naturalmente il Sindaco è stato autorizzato a sottoscrivere la Convenzione sopra citata, conferendogli allo stesso tempo la facoltà di apportare, in fase di stipula dell’atto e se necessario, solo quelle variazioni al testo della Convenzione, “che ne migliorino la forma, senza alterare minimamente la sostanza degli accordi presi, accettati e deliberati“.

COMPENSAZIONI TAV A SALBERTRAND

Ci vien da chiederci al proposito quale sia stato e quale sia il “ruolo”, per noi essenziale, del Consiglio Comunale di Salbertrand (sia di quello passato che di quello in carica). Leggendo per bene la Convenzione allegata veniamo ad apprendere che “monte” di essa è operante una Convenzione “madre” fra il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile (MIMS), la Regione Piemonte, Telt e FS (16/9/21), anch’essa col medesimo oggetto di cui sopra – dove MIMS in sostanza corrisponde “Risorse” a FS spa e per il tramite di TELT le gira alla Regione Piemonte, che infine le attribuisce ai soggetti attuatori destinatari. La Convenzione sopra richiamata (prodotto della vecchia amministrazione Joannas) individuava come intervento unico da realizzarsi a Salbertrand la Sistemazione Idraulica e messa in sicurezza ormai annosa del Rio Chanteloube, per un importo di € 2.660.242. Successivamente però il Comune di Salbertrand (nuova amministrazione Pourpour) ha chiesto di rimodulare l’intervento unico predetto in altro modo, ovvero per € 2.000.000 sul Rio Secco, per € 365.000 sul Rio Geronda e per € 295,242 sul Rio Chanteloube, per cui pare chiara la nuova volontà comunale di messa in sicurezza di vecchi e nuovi insediamenti rivieraschi, ritenuti insicuri.

RISORSE PUBBLICHE PER INTERVENTI

È altrettanto chiaro che il Comune di Salbertrand non poteva rifiutare quelle ingenti “risorse pubbliche” ed è meritorio che il Sindaco abbia cercato strenuamente (ci risulta) di diversificare gli interventi, distribuendoli sul suo territorio e cercando così di porre rimedio a problematiche acute e diffuse di riassetto idrogeologico (non solo Rio Secco, Geronda, Chanteloube, ma anche le frane Eclause e Cassas e le difese spondali di tutta la Dora). Fin qui la storia burocratica nuda, cruda e aggiornata di “Risorse Pubbliche” che onestamente noi poveri pellegrini locali non sappiamo ancora bene come definire; in Bassa Valle, soprattutto i No TAV, le definiscono comunque compensazioni, come quelle di Chiomonte (Maddalena), giunte anch’esse da poco in fase di attuazione, cui si stanno aggiungendo tutte quelle disseminate sul territorio, soprattutto della Bassa Valle, oggetto dell’appello del Movimento No TAV ai Sindaci interessati in cui li si invita categoricamente a non accettare le compensazioni offerte.

LE COMPENSAZIONI

Noi che non siamo particolarmente versati in materia legale-amministrativa, non sappiamo quindi se si parla di Compensazioni, Mitigazioni, Misure, Riassetti, Accompagnamenti, Residui ecc…, ma sappiamo bene però che esse sono legate all’ormai famoso futuro Cantiere di Salbertrand, quello che dovrebbe sorgere in località Iles Neuves, per la fabbricazione dei conci occorrenti per il rivestimento delle due canne del Nuovo Tunnel Ferroviario TO-Lione, ovvero il TAV. Trattandosi però per Salbertrand di “Risorse Pubbliche” riversate su chiari riassetti idrogeologici, come il Rio Secco, Rio Chanteloube e Geronda, consultando i Proff. Devoto-Oli, apprendiamo che per “riassetto” si intende “il conferimento di un ordine o di un aspetto più decente o, meglio ancora, il conseguimento di una migliore funzionalità” naturalmente di un sito dissestato.

LA MITIGAZIONE

Se la memoria non ci inganna, quelle “risorse” dovrebbero essere però di chiara competenza regionale, ovvero dovuti per legge al Territorio, il cui dissesto è accertato. Per cui vien logico dedurre che, oltre alla mancanza di chiarezza lessicale e di informazione corretta, soprattutto c’è il rischio concreto di veder “spacciare” per compensazioni, interventi di riassetto che, per legge, avrebbero dovuto essere comunque effettuati da altri soggetti (Regione, Stato, Magistrato del Po, ecc.). Consultando comunque sempre il Devoto, vediamo ancora che per “mitigazione” si intende la “Riduzione a limiti corrispondenti ad una maggior tollerabilità e a limitazioni ad una misura possibile e anche favorevole” mentre, per chiudere il cerchio delle definizioni, pare ancor più necessario precisare cosa voglia significare il termine compensazioni, al cui proposito sempre il devoto recita che si tratta del “raggiungimento” e conservazione di un equilibrio funzionale, ma anche una retribuzione adeguata, un risarcimento, un indennizzo, una neutralizzazione, o ancor meglio portare a ridurre a proporzioni accettabili un’opera con gravi implicazioni in tutti i sensi.

A SALBERTRAND

Ecco allora sopra spiegato cosa succede a Salbertrand, o si vorrebbe succedesse con le sue benedette o maledette compensazioni, ovvero un po’ di tutto, anche ciò che non è possibile negoziare per legge (Riassetti – Residui – ecc…) , perdendo naturalmente di vista il significato più alto della parola compensazioni, che è a nostro modesto avviso, quella di cercare invece un modello di vita sociale alternativo e sostenibile per il territorio e la sua popolazione. Un concetto quest’ultimo forse troppo difficile per certi “mercanti”, anche locali.

I LAVORI PREVISTI

Comunque sempre in merito alle tre opere per ora finanziate dalla Convenzione sopra richiamata e soprattutto in merito al Rio Chantelube, ci pare necessario ancor ricordare che su tale rio erano già previsti interventi (rimodulazioni e spiaggiamenti) fin da cavallo del 2000 (fors’anche prima)  ricordiamo ancora che tali interventi erano legati alla Costruzione della sottostante Barriera autostradale e quindi all’Autostrada Torino-Bardonecchia, per cui si trattava di opere a cura e spese della concessionaria SITAF spa. Tali lavori previsti e finanziati già allora, non risultano essere stati mai attuati e sarebbe interessante conoscerne il perché, e dove quelle risorse, siano state dirottate o meglio spiaggiate, magari come residui, costituendo (per ora) un congruo risparmio privato e che (forse) oggi sembrano confluite in qualche modo negli interventi pubblici previsti nella predetta Convenzione.

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