SUSA – Con la scritta “grande stronzo” è stata sfregiata la statua di Cesare Augusto posta sotto il Castello di Adelaide di Susa nel parco pubblico. Il gesto potrebbe essere collegato alle manifestazioni che sono seguite alla morte di George Floyd. Le rivendicazioni del movimento americano, nel giro di poche settimane, si sono spostate su un piano che guarda a questo e altri temi su un piano più ampio. Mirando di mettere in discussione simboli e icone che celebrano figure del passato considerate contigue a un sistema di oppressione. È il motivo per cui in molte città degli Usa sono state abbattute o danneggiate statue, come quelle di Cristoforo Colombo o Jefferson Davis. Lo stesso sta accadendo anche in Europa. Tra gli altri, sono stati colpiti in monumenti commemorativi dedicati a personaggi del Risorgimento italiano e adesso dell’antica Roma.
Mussolini a Susa
UN REGALO DEL DUCE
La statua fu un dono del Duce venuto a Susa il 16 maggio del 1939. Quel giorno venne regalata la copia della statua dell’imperatore Giulio Cesare. Il luogo della sistemazione della statua fu causa di litigi. C’era infatti chi l’avrebbe voluta nei giardini, chi presso il parco del castello e chi al centro dell’Arco di Susa. Quel giorno il Duce salito sul palco, costruito per l’occorrenza ai piedi del castello, salutò la folla senza pronunciare nessun discorso. Poi fece una breve passeggiata nell’area archeologica tra i resti dell’acquedotto e l’Arco. A Susa venne studiata meticolosamente la disposizione dei presenti intorno al palco d’onore e con vari addetti per ogni gruppo. Da Susa Mussolini risalì in macchina per tornare a Bussoleno e in treno nella stessa mattinata a Bardonecchia. Da allora la statua decora l’area archeologica di Susa.
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