Susa: il vescovo Cesare Nosiglia celebra per gli Alpini

Gelatè

SUSA – Il Gonfalone, i gagliardetti, i cappelli alpini si sono ritrovati a Susa. Nella città della sezione Valsusa degli Alpini le penne nere hanno organizzato una messa a ricordo delle vittime del Coronavirus. A celebrare è stato il vescovo Cesare Nosiglia. Un appuntamento fortemente voluto dalle penne nere per salutare i tanti soci e famigliari morti durante l’epidemia ai quali non è stato possibile render l’ultimo omaggio. Spiegano gli Alpini. “La Messa in ricordo di tutti gli alpini ‘andati avanti’ durante la pandemia e sepolti senza un funerale. La data del 15 ottobre è comune a tutte le Sezioni del 1° Raggruppamento che si sono impegnate a svolgere analoghe funzioni presso le loro sedi“. Così gli Alpini del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta saranno spiritualmente vicini per ricordare i loro cari. Presente il presidente sezionale Giancarlo Sosello e tutto il consiglio sezionale e molti Gruppi.

IL SALUTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE

Sono trascorsi 148 anni dalla nascita delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano. Ed in tale lasso di tempo le penne nere hanno mantenuto salda e, se possibile, persino visto aumentare la stima, la considerazione e l’affetto della gente. E questo grazie alla loro condotta, in qualunque occasione, in pace ed in guerra: ispirata a valori immutati, come senso del dovere, capacità di adattamento, sacrificio e solidarietà. Un messaggio che viene da lontano e che viene portato avanti sempre, con caparbietà e costanza, da quanti nella loro vita hanno avuto la fortuna di indossare il cappello con la penna nera a servizio della Patria. L’Associazione Nazionale Alpini è portatrice e custode di questi valori e continua ad operare per il Paese, in sinergia con gli Alpini in armi“.

IN ITALIA PER L’ITALIA

Stiamo attraversando un periodo difficile e doloroso, causato da una pandemia che sta mettendo a dura prova molte realtà nel mondo. Ma è proprio in situazioni come queste che lo emerge lo spirito degli Alpini, sempre pronti a mettersi a disposizione della loro gente e dei loro territori: nel più puro spirito del volontariato, abbiamo dato, e continuiamo a dare, dimostrazioni di efficienza e capacità di intervento, che ci vengono unanimemente riconosciute. Per questo ricordiamo con orgoglio questo anniversario. E per questo confidiamo nel fatto che il Paese possa in un futuro non troppo lontano proporre ai giovani un periodo di servizio che li ponga in quel solco che gli Alpini stanno tracciando da quasi un secolo e mezzo“.

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Meyer Susa