Storia di Rivoli: il ricordo di Giuseppe Neirotti e Severino Piol

RIVOLI -L’Amministrazione comunale di Rivoli e il Centro d’Incontro Neirotti-Piol partecipano domenica 21 luglio alla commemorazione dei caduti Giuseppe Neirotti e Severino Piol presso il Centro d’Incontro in via Piave 23/a. L’incontro inizierà alle ore 10.30 e vedrà la presenza del sindaco Andrea Tragaioli. Si era al giorno della caduta di Mussolini, dopo la seduca del Gran Consiglio. Il duce fu arrestato e sostituito dal Maresciallo Badoglio. In tutta Italia si passò di colpo dal fascismo all’antifascismo, così in poche ore. A Rivoli un gruppo di cittadini andò in via Piave con l’intento di occupare la Casa del Fascio, simboli del regime.  Alcuni dei manifestanti entrarono nella palazzina e il custode, sentitosi minacciato prese la pistola e sparò. Furono feriti gravemente, e poi morirono, Severino Piol e Giuseppe Neirotti.

RIVOLI E IL SUO CASTELLO

Il Castello di Rivoli, testimone silenzioso della storia sabauda. Percorrendo Corso Francia, provenendo da Torino, lo si vede in tutto il suo splendore. Lo si può ammirare anche arrivando da Alpignano. Dal castello di Avigliana e da Superga lo si scorge in lontananza. E’ il Castello di Rivoli, luogo dove sono state scritte importanti pagine della storia di Casa Savoia. Costruito su un piccolo rilievo collinare, l’edificio viene menzionato per la prima volta nel 1159. L’Imperatore Federico I Barbarossa cede il territorio rivolese ai Vescovi di Torino, i quali lo alienano nel 1247 ai Savoia. Amedeo IV, Conte di Savoia dal 1233 al 1253 si interessa molto alla rocca, facendo realizzare diversi interventi di ristrutturazione e rendendola così una struttura fortificata. Nel 1350 l’edificio è teatro delle nozze tra Bianca di Savoia, sorella di Amedeo VI, soprannominato il Conte Verde e Galeazzo Visconti. Mentre nel XV secolo accoglie la Sacra Sindone, reliquia che la Dinastia Sabauda acquista nel 1453 da Margherita di Charny. Se ne separa nel 1983 quando per testamento Re Umberto II la lascia in eredità al Papa. La prima ostensione avviene nel 1478 su decisione di Iolanda di Valois, figlia di Re Carlo VII di Francia e moglie di Amedeo IX di Savoia.

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