IL FILM FESTIVAL A SESTRIERE
SESTRIERE – Mai come quest’anno il Sestriere Film Festival, tenutosi dal 3 all’11 agosto al Colle, è stato ricco di contenuti, personaggi e momenti speciali che hanno impreziosito la kermesse dedicata ai film di montagna ospitata nella cabina cinematorgrafica più alta d’Europa, il Cinema Fraiteve. Otto serate contraddistinte da un programma straripante di contenuti di qualità, momenti di riflessione sul passato e spunti d’attualità. Difficile fare di più e allora… ecco sbocciare una nuova iniziativa che, nel 2025, precederà di una settimana il Sestriere Film Festival. Infatti sabato 10 agosto, serata conclusiva, il Presidente del Sestriere Film Festival, Roberto Gualdi, ha invitato sul palco il Sindaco di Sestriere, Gianni Poncet, assieme al vicesindaco Maurizio Cantele, e all’Assessore Emanuela Ruspa Tedeschi. L’occasione è stata l’annuncio ufficiale che, nel 2025, il Sestriere Film Festival sarà preceduto dal Sestriere Sp ort Awards Film Festival, una nuova rassegna dedicata allo sport e alle grandi imprese e ai grandi campioni delle varie discipline.
LO SPORT AWARDS
Un epilogo col botto per una kermesse di alto livello, apertasi con il concerto della Fanfara Alpina Taurinense, con la giusta attenzione al territorio che l’ha ospitata con serate dedicate. A partire dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, sede della conferenza stampa di presentazione dell’evento, che ha presentato un programma dedicato alle alpi. Un viaggio fatto di immagini al confine tra Italia, Svizzera e Francia. Le Alpi sono mostrate grazie ad alcuni rari film “dal vero” realizzati negli anni Dieci e Venti da case di produzione come la Società Anonima Ambrosio, la Pasquali & C., la Tiziano Film, la Milano Films e la Natura Film e musicati dal vivo. Un’altra serata è stata dedicata all’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, che ha proiettato il film documentario sulla vicenda delle miniere del Beth, a 120 anni dalla tragedia, dal titolo “Le miniere del Beth, sulle orme di Pietro Giani” di Fabio Solimini Giani. Tra gli altri tributi alla storia del territorio molto apprezzato è stato quello dedicato al Carnevale di Champlas, una storica rappresentazione sul significato del Carnevale in alta quota con la partecipazione di alcuni personaggi che caratterizzano quest’antico rito propiziatorio per il riscontro di favorevole annata agraria in alta montagna.
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