Sauze d’Oulx: una Class Action contro il Governo contro le misure anti Coronavirus

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SAUZE D’OULX – Il presidente Serenella Marcuzzo del Consorzio Turistico Sauze d’Oulx Fortur ha scritto ad Ascom proponendo un Class Action contro il Governo. Una richiesta molto incisiva in un momento d’incertezza per la vicina stagione turistica legata allo sci. “A nome di tutti i nostri consorziati di Sauze d’Oulx, Le chiedo, se possibile, invece di indire manifestazioni che lasciano in fondo il tempo che trovano. Se non dando poi adito a frange estremiste di rovinare lo scopo stesso della protesta pacifica, se possibile, di attivare forme più concrete che esprimano la nostra vera attuale situazione. Le chiediamo, di attivare a nome di tutti i commercianti una vera e propria Class Action contro il Governo per i danni arrecati dal lockdown. In tutte le sue fasi vecchie e nuove e per opporsi alle decisioni sulla libertà di movimento ed in particolare di impresa”.

NO ALLE RESTRIZIONI

“Tramite lo strumento del Decreto usato in modo palesemente illegittimo e strumentale a danno dei commercianti di tutte le categorie dagli albergatori ai ristoratori. In sintesi sono state applicate pesanti restrizioni alle libertà individuali quali la libertà personale. La libertà di circolazione, la libertà di riunione. La libertà di culto per il tramite di atti amministrativi in assenza di una puntuale disciplina legislativa e violando il principio di diversificazione delle competenze amministrative. La class action sarà quindi lo strumento idoneo per opporsi a questa modalità di normazione ‘ad horas’ in dispregio a qualsiasi voglia guarentigia costituzionale. Divenendo pertanto lo strumento idoneo per garantire a quelle attività commerciali danneggiate, o meglio quasi distrutte, dalle imposizioni governative”.

LA CLASS ACTION

“Chiediamo coma Valsusa e come Piemonte al Governo un contributo a fondo perduto per consentire ai commercianti tutti, già messi in ginocchio dalle chiusure forzate, dai mancati introiti da un’estate perlomeno anomala, da un nero futuro che sta andando verso nuovi mancati introiti di affrontare poi la riapertura e la messa in regola dei propri locali commerciali nel prossimo futuro. La Class action lo consideriamo un gesto dovuto a tutti gli imprenditori italiani, che insieme al popolo, si impegnerà quotidianamente a riconquistare i valori costituzionali, delle libertà, della sovranità, del lavoro, del benessere e della serenità. Se ciò non fosse possibile potremmo sempre chiedere al governo una defiscalizzazione delle zone montane che rischiano di saltare la stagione invernale o anche un congelamento delle aliquote di legge creando una zona franca come a Livigno”.

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