TEATRO NELLA CHIESA DI SAN RESTITUTO A SAUZE DI CESANA
SAUZE DI CESANA – Appuntamento il 20 luglio con Creature a cura di Tangram teatro. Nel 1224 San Francesco dà vita al Cantico delle Creature. Una “lode” alla bellezza del creato. 800 anni dopo siamo tutti (credenti e non credenti) impegnati a capire, lottare, contrastare un cambiamento climatico che ci spaventa ma che continuiamo a causare. San Francesco si limitava a osservare la magnificenza della natura, noi prendiamo molte iniziative per modificarla. Dal Cantico in poi il sole, le stelle, l’acqua, la terra sono fonte di ispirazione per poeti, musicisti, letterati. Proviamo per una volta, per il tempo di uno spettacolo, a stare “fermi” a non fare danni al “creato” e a ripercorrere con la musica e la poesia la bellezza che ci circonda, che è vita. Proviamo a guardare il nostro pianeta, oggi, con le parole di Francesco. Noi, dopo essere andati alla ricerca del significato della parola “amore” nel Cantico dei Cantici ci mettiamo ora in viaggio alla ricerca del significato profondo e poetico della parola “sostenibilità”.
CHIESA E FORTEZZA
La chiesa parrocchiale di San Restituto sorge fuori dal centro abitato di Sauze di Cesana, sulla discesa del torrente Ripa. È circondata da un basso muro di cinta in pietra che, sul fronte nord, segna il confine del vecchio cimitero. Il primo documento che attesta l’esistenza dell’edificio risale al tredicesimo secolo. La chiesa aveva la funzione di chiesa e fortezza: circondata da un muro difensivo e dalle mura massicce, serviva infatti da riparo alla popolazione in caso di scorribande e guerre. La facciata a capanna ospita un portico di tre campate, con archi a sesto ribassato, ed è coperto da volte a crociera intonacate e tinteggiate con tre piccole chiavi lavorate a fiore. Gli archi degli ingressi laterali del portico hanno il concio della chiave di volta decorato con il Giglio di Francia che ricorda l’appartenenza al territorio francese fin dal 1344. Il portale d’ingresso è incorniciato da un arco a tutto sesto, con lunetta e piattabanda sottostante, che si imposta su due semicolonne di pietra con capitelli scolpiti. La chiesa ha un’unica navata articolata in quattro campate, coperte da volte a crociera, intonacate e tinteggiate. L’area absidale è coperta da una volta a crociera ogivale, intonacata e dipinta, con costoloni in finta pietra e tondo decorativo centrale. Sulla fiancata destra della chiesa si trova la torre campanaria, simile ad altri campanili presenti nel Delfinato.
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