S.ANTONINO – Il Comune ha ottenuto un contributo di 11.821 euro che finanzieranno il progetto per la promozione del compostaggio domestico dei rifiuti organici. Ciò grazie alla partecipazione, unica amministrazione comunale della Valsusa, al bando regionale lanciato a marzo di quest’anno per favorire la diffusione di questa buona pratica, che eroga complessivamente fondi per 355 mila euro. Da segnalare che nella graduatoria dei Comuni ammessi al contributo Sant’Antonino si colloca, con 70 punti (il primo ne ha ottenuti 85) al sesto posto su dodici ammessi, per la qualità del progetto presentato.
Come funziona il biocomposter
Con questo contributo si finanzieranno le spese generali, in particolare l’istituzione dell’albo dei compostatori e il relativo regolamento, l’informazione e il coinvolgimento dei cittadini, la formazione per un corretto uso dei biocomposter con successivo monitoraggio e verifica. Sarà coinvolto il maggior numero di utenze e, per i 319 cittadini che hanno già adottato l’autocompostaggio, le verifiche sono iniziate il 24 luglio, a cura dei ragazzi del servizio civile, che visiteranno le loro abitazioni per certificare, con materiale fotografico, la presenza del biocomposter e della fossa e il loro corretto utilizzo, per poter confermare l’iscrizione all’albo dei compostatori. La fase successiva sarà l’istituzione dell’albo, con la verifica di coloro che, oltre ad usare il biocomposter o la fossa, dispongono del bidone fornito ad Acsel, che verrà ritirato.
Apparecchiature a costo zero
Per poter realizzare il progetto occorrerà prevedere l’acquisto di una notevole quantità di biocomposter e il Comune valuterà entro settembre, anche in collaborazione con Acsel, la fornitura delle apparecchiature ad un prezzo di costo, molto contenuto. Entro novembre, infine, le verifiche sulla funzionalità dell’operazione.
Altro aspetto che necessita di una verifica è lo sconto sulla tariffa a chi adotta l’autocompostaggio, oggi il 20% sulla parte variabile. Il Comune si è impegnato a riconoscere uno sconto non inferiore al 5% dell’ammontare complessivo (o di importo equivalente qualora sia applicata solo alla parte variabile della tariffa) sul tributo comunale relativo ai rifiuti organici. Anche la modalità di questo passaggio è allo studio. Va chiarito tuttavia che non è sufficiente iscriversi all’albo per godere di questi sconti, ma sarà indispensabile adottare e praticare correttamente l’autocompostaggio. Ecco, quindi, la ragione dei controlli previsti dal progetto.
L’amministrazione
Il sindaco Susanna Preacco e il suo vice e assessore all’ambiente Rocco Franco, che hanno curato la richiesta di contributo, non nascondono la loro soddisfazione per questo risultato. «Negli anni abbiamo promosso, per i cittadini che hanno adottato il compostaggio domestico, alcune iniziative finalizzate all’aumento di questa pratica virtuosa. Il contributo che abbiamo ottenuto ci consentirà di estenderla a molti altri utenti con un aumento della raccolta differenziata e una diminuzione dei costi, quindi un risparmio per la comunità». Il compostaggio domestico, fanno osservare Susanna Preacco e Rocco Franco, permette di trasformare questi rifiuti in risorsa, è un sistema col minor impatto ambientale per lo smaltimento della frazione organica e rappresenta un buon comportamento per una migliore sostenibilità ambientale, economica e sociale, nonché un risparmio sul costo complessivo della raccolta rifiuti.