Sant’Ambrogio: la chiesa parrocchiale di San Giovanni Vincenzo

SANT’AMBROGIO – La chiesa parrocchiale di San Giovanni Vincenzo a Sant’Ambrogio sorse probabilmente nell’XI secolo per volere degli abati di San Michele della Chiusa. Il monastero da cui rimase dipendente fino all’istituzione della Diocesi di Susa nel 1772. Poi l’intervento nella seconda metà degli anni Cinquanta del XVIII secolo su progetto del Vittone. L’unica testimonianza ancora dell’antica struttura visibile oggi dal massiccio campanile, più volte rimaneggiato nel corso del tempo. Accanto al campanile, la facciata in laterizio a vista è impreziosita da un profilo concavo coronato da un timpano triangolare. All’interno, la navata unica si conclude con un’abside poligonale e presentazioni decorazioni di natura fitomorfa e medaglioni realizzati da Luigi Morgari ad inizio Novecento.

GLI ARREDI

Tra gli arredi custoditi nella parrocchiale di San Giovanni Vincenzo si segnalano l’antica urna reliquiario del Santo titolare della chiesa, eremita morto nel 1002 e annoverato tra i fondatori dell’abbazia di San Michele della Chiusa (attuale Sacra di San Michele). Notevoli anche le opere pittoriche presenti nella chiesa: la pala dell’altare maggiore, attribuita a Michele Antonio Milocco (Madonna col Bambino ei SS. Ambrogio e Giovanni Vincenzo); la pala della Madonna del Rosario e Santi Domenicani (opera di GD Molinari del 1782); la Via Crucis opera di Vittorio Amedeo Rapous, pittore di corte (1783); l’Apostolato opera di Agostino Verani (1774-75); la pala della Madonna del Rosario, già attribuita a Bernardino Lanino, recante integrazioni (cornice e misteri) databili per via documentaria tra il 1621 e il 1625.

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