Sant’Ambrogio: è polemica sui lavori dell’acquedotto e le tariffe, l’opposizione interviene

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SANT’AMBROGIO – Accusa dell’opposizione in Consiglio Comunale a Sant’Ambrogio sui lavori sull’acquedotto e i consumi. Spiegano i consiglieri d’opposizione. “A Sant’Ambrogio poco meno di 5 mila anime devono subire, senza poter dire la loro, i disagi derivanti da ripetute interruzioni dell’erogazione idrica. Perché l’amministrazione non intende alzare la testa e fare la voce grossa nei confronti della SMAT. E non intende rivendicare, con un’azione dimostrativa, il diritto a fruire di uno sconto per gli innumerevoli disservizi arrecati negli ultimi mesi all’utenza. Eppure i disagi sono ripetuti ed evidenti. Basta perdere qualche minuto a navigare sui social ed osservare le comunicazioni diffuse da palazzo civico. L’ultima siglata proprio in data odierna. Una volta si tratta di lavori di manutenzione programmati, l’altra di guasti improvvisi. Talvolta accade che si intercetti la rete in occasione di cantierizzazioni e si renda  necessario un immediato intervento.  Il risultato, per la comunità, è sempre uno solo. Interruzione dell’erogazione e, al momento del ripristino, litri e litri di acqua sprecati per ripulire le tubature dalle impurità. Chi ripaga il contribuente di  questo sperpero involontario che va ad impattare sulle sue tasche? Nessuno”.

NON DEVONO PAGARE I CITTADINI

“Durante la seduta consiliare di lunedì 22 febbraio abbiamo illustrato alla maggioranza di applicare una riduzione dei costi ai cittadini in occasione delle prossime fatturazioni. Uno sconto che non ridurrebbe certo il disagio provato, ma potrebbe alleviare l’esborso in tempi di diffuse ristrettezze economiche. Da tempo, ogni volta con una scusa diversa, i residenti santambrogesi sono costretti a fare i conti con disservizi che hanno per oggetto l’erogazione di un bene prezioso quale è l’acqua.  Un bene comune, primario, pubblico ed essenziale, che dobbiamo fare attenzione a non sprecare. Una sentenza del 2010 del Consiglio di Stato ha dato facoltà alle amministrazioni di decidere sulla natura del servizio idrico pubblico, ma tale scelta non dovrebbe ridursi soltanto ad una serie di oneri per il contribuente”.

NESSUNA RISPOSTA DAL SINDACO

“Abbiamo quindi chiesto all’amministrazione comunale, purtroppo senza successo, di farsi portavoce del dissenso della cittadinanza promuovendo e mettendo in atto tutte le iniziative. Anche giuridiche se è il caso, per garantire il ritorno ad una erogazione regolare. E, quando per emergenze, ciò non fosse possibile, a poter contare su  una tempestiva informazione della cittadinanza, affinché abbia modo di organizzarsi con il classico metodo dell’approvvigionamento preventivo. Abbiamo chiesto una mappatura rapida della rete acquedottistica, per programmare interventi ove necessari. Ma, soprattutto, abbiamo chiesto che l’amministrazione si attivasse con il gestore del servizio per richiedere, alla luce delle evidenti e ripetute problematiche erogative degli ultimi mesi, un sostanziale abbattimento dei costi”.

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